Container e crocieristi in diminuzione

Piccola battuta d’arresto anche per le rinfuse liquide e solide. In controtendenza le Autostrade del Mare con un +44%
Piccola battuta d’arresto, dopo la stagione estiva, nelle banchine del porto commerciale nei primi nove mesi del 2017 con un flessione pari al –3,6% delle merci totali movimentate.


Un calo meno vistoso del 2016 (-11,9%) e in crescita (+1,4%) se si prende in considerazione solo il mese di settembre, sullo stesso mese dell’anno scorso; ma pur sempre negativo malgrado la fase di ripresa generale dell’economia nazionale e internazionale.


I numeri di Venezia sono in controtendenza rispetto ai risultati, nello stesso periodo, dei vicini e concorrenti porti di Ravenna (6,3 milioni di tonnellate pari a un +4,7% rispetto il 2016); di Trieste (45 milioni di tonnellate pari al + 3,85 rispetto l’anno scorso); e di Koper-Capodistria (+15,8%) per un totale di 5,8 milioni di tonnellate movimentate.


La riduzione del traffico merci è dovuta, soprattutto, sia alle rinfuse liquide (-3,1%) – a cominciare dai prodotti chimici (-3,1%) e combustibili raffinati (-3,9%) – sia alle rinfuse solide (-11,8%) come il carbone (-27,7%), generi alimentari (cibi e bevande (-12,3%) e cereali (-3%). In controtendenza le merci varie (General Cargo) cresciute, in totale del +1,9% grazie alle merci caricate su camion e autotreni imbarcati su traghetti Ro/ro (le cosiddette “Autostrade del mare”) in arrivo e partenza dal terminal di Fusina che nei primi mesi del 2017 hanno realizzato una crescita di ben il 44,4%. Lo scalo traghetti di Fusina è l’unico caso in Italia di infrastruttura portuale dedicata esclusivamente a questo tipo di traffico. Il terminal di Fusina è operativo da giugno 2014 (prima era alla Marittima), si estende su un’area di 36 ettari, a 5 minuti dalla rete stradale nazionale ed europea. In calo (-1,3%) ma sostanzialmente in linea con le previsioni nei primi nove mesi di quest’anno anche il traffico di merci su container nei due terminal (Tiv e Vecon) di Porto Marghera dove si è anche consumato un cambio di contratto per l’accesso al terminal di una multinazionale dei container come Maersk, passata dal terminal Vecon a quello di Tiv.


Sul traffico container pesa anche la difficoltà di accesso ai terminal delle grandi navi della compagni cinese Cma. Il traffico di merci su container va molto meglio, però, negli altri porto dell’Alto Adriatico: Capodistria con un +10,9% (4,6 milioni di tonnellate) e Trieste con un +25,16% (405 mila tonnellate). Per quanto riguarda i passeggeri continua il calo delle crociere – dovuto al mancato arrivo delle più grandi navi da crociera con oltre 100 mila tonnellate di stazza e un numero di passeggeri tra i 4 e i 50 mila per viaggio – che scelgono Venezia come “home port”, con un calo (-13%) pari a 171.122 crocieristi in meno a cui fa da contrappeso la crescita di crocieristi “in transito”, ma si tratta di appena 3. 538 passeggeri in più, ovvero un + 2,1% con un totale di 167.115. In crescita record anche i passeggeri dei “ferry boat” con percorsi di oltre 20 miglia, cresciuti grazie all’ultima stagione estiva addirittura dell’83,6% paria a 85.275 passeggeri totali, a cui va aggiunto un +5,8% di crescita dei passeggeri (97.338) dei “ferry locali” con percorsi di navigazione al di sotto delle 20 miglia.


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