Contadino in Sardegna? Macché, la casa colonica in realtà era una villa

C’è anche un veneziano di Jesolo tra i 63 indagati per aver costruito una villa vicino al mare a Orosei spacciandola come ricovero per attrezzi agricoli

OROSEI. Ufficialmente erano case coloniche o ricoveri per attrezzi agricoli. In realtà erano abitazioni destinate a fini turistici, quasi tutte a un piano, anche se qualcuno aveva già cominciato a costruirne un secondo. Case realizzate in zona E, cioè agricola, benché di coltivazioni non ci sia neppure l’ombra. Troviamo invece qualche B&B, un agriturismo, un centro per immersioni subacquee. Sì, perché le case costruite trail 2000 e il 2007 nelle campagne di Su Catreatu, pur non essendo fronte mare, erano comunque all’interno dei due chilometri dalla fascia costiera, dunque in zona sottoposta a vincolo ambientale. Una lottizzazione abusiva vera e propria, che secondo il sostituto procuratore della Repubblica di Nuoro Luca Forteleoni ha goduto dell’avallo, se non proprio del Comune, dell’allora responsabile dell’ufficio tecnico Efisio Roych.

Tra i proprietari (63, tutti indagati) ci sarebbe anche in veneziano di Jesolo. Secondo il magistrato, che ha concluso le indagini preliminari e ora presumibilmente chiederà il rinvio a giudizio dei 63 indagati, infatti il geometra Roych (ora in possesso di laurea breve in architettura) rilasciava le concessioni edilizie consapevole del fatto che i progetti nulla avevano a che vedere con l’agricoltura, ma erano invece la «mera copertura ad un’attività edificatoria a scopo lucrativo e turistico». Per di più, in qualche caso, in aree interessate da incendi in anni recenti, dove dunque non si poteva edificare.

Poteva non sapere l’allora capo ufficio tecnico (destinato ad altri incarichi successivamente, quando si insediò la giunta guidata da Gino Derosas, ma ancora in forza al Comune di Orosei) che si stava commettendo un abuso? No, secondo il Pm, perché in virtù del suo ruolo controfirmava i frazionamenti che venivano presentati in Comune per l’approvazione e li trasmetteva al servizio di Tutela del paesaggio di Nuoro, dichiarando (falsamente, dice l’accusa) che tutto era in regola: affermava che dai controlli effettuati risultava che non c’era stato alcun cambio di destinazione d’uso. Questo anche quando i lotti erano in qualche caso di appena cinquemila metri e alcune abitazioni sorgevano a neppure cento metri l’una dall’altra.

A Su Catreatu si arriva percorrendo la strada per Santa Maria, parallela alla Orientale 125 nel tratto che va da Orosei alla frazione di Cala Liberotto. Una strada, asfaltata negli ultimi anni, dalla quale il mare dista tra i cinquecento e mille metri, che porta alla spiaggia di Fuile Mare. I 63 cittadini sono chiamati a rispondere principalmente di aver posto in essere una lottizzazione abusiva in concorso tra loro; Roych deve inoltre rispondere di abuso d’ufficio in virtù del ruolo che ricopriva.

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