Consiglio con la maggioranza divisa

Portogruaro. Città del Lemene contesta la rinuncia ai fondi per il park al Pio X

PORTOGRUARO. Il consiglio comunale di questa sera, programmato per le 19, rischia di essere interlocutorio solo a parole. La maggioranza è infatti in sobbuglio. Nel mirino la perdita del finanziamento regionale per il parcheggio interrato del Pio X, visto che il progetto è stato abbandonato e l’interrogazione della lista di maggioranza Città del Lemene sulla mancata firma del comandante della polizia locale, Roberto Colussi nella delibera sulla nuova viabilità in centro. Al posto del comandante, che era malato, ha firmato l’atto la segretaria comunale Maria Teresa Miori. Un procedimento che la lista della consigliera Alida Manzato definisce illegittima.

Ma sono anche altri i malumori all’interno della maggioranza, nemmeno troppo nascosti. Il gruppo Noi siamo Portogruaro, è critico su alcuni aspetti, a cominciare dalla viabilità. Il gruppo di Giorgio Barro sarebbe irritato per il peso che ha la Lega Nord all’interno della coalizione. Infatti il punto che promette scintille è il numero 6, quello relativo alle domande di attualità.

Queste le interrogazioni presentate dalla maggioranza. Una di Liberi Insieme con il capogruppo Luciano Gradini, sullo stato che lui definisce pietoso di via Zambaldi e del rione di viale Treviso; e una di Città del Lemene con il capogruppo Alida Manzato, che affronta il nodo del Pio X. Infatti la risposta del comune in merito alla richiesta di delucidazioni sull’annullamento del finanziamento da un milione di euro, non ha convinto per niente Città Del Lemene che sbotta, attraverso il suo segretario, Graziano Padovese. «Noi ci definiamo una coscienza critica della maggioranza», ha riferito, «ma ci devono spiegare fino in fondo e possono farlo in consiglio, come mai hanno rinunciato a un finanziamento molto consistente. Infatti la soluzione del parcheggio in via Valle lascia il tempo che trova». Padovese contesta anche l’aver convocato il Consiglio con 4 giorni di preavviso contro i cinque come previsto dalla statuto. «Non lo considero corretto», ha detto.(r.p.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia