Conoscere il pianeta lavoro con l’aiuto dello psicologo
È proprio vero. Per riuscire ad affrontare il mondo del lavoro di questi tempi bisogna essere dei veri e propri “hero”, degli eroi. Non è dunque un caso che per la nona edizione di “Il mio passaporto per il lavoro”, iniziativa organizzata dalla Fondazione Coin in collaborazione con l’istituto Pacinotti-Massari, la grande novità sia rappresentato proprio dal test “hero”, somministrato fra ieri e oggi a oltre 100 studenti che frequentano l’ultimo anno della scuola mestrina. Il termine, in questo caso, è l’acronimo di quattro termini inglesi che uniti costituiscono il capitale psicologico positivo del soggetto che si accinge a cercare lavoro. “ La “H”», spiega Egidio Robusto, professore ordinario di Psicometria all’Università di Padova e uno dei tre relatori della due giorni, «sta per hope, speranza, che risulta dall’interazione di due componenti di base: la determinazione al raggiungimento degli obiettivi e la capacità di pianificarli. La “E” sta per efficacy ed è la percezione positiva delle proprie capacità, la “R” significa resilienza, che è la disposizione a fronteggiare le difficoltà e la “o” è l’iniziale di optimism, l’ottimismo».
Agli studenti viene somministrato dunque un test a elaborazione immediata, dopo di che ogni ragazzo riceve esercizi personalizzati, a seconda delle abilità e delle attitudini emerse. «Il capitale psicologico positivo non è un qualcosa che appartiene all’indole delle persone», spiega lo psicologo del lavoro Angelo Boccato, «ma è composto da abilità che possono essere apprese o migliorate».
Durante la due giorni, inaugurata dal presidente della Fondazione, Piergiorgio Coin, interviene pure Marika Rigo di Umana spa per spiegare agli studenti quali caratteristiche e quali professionalità siano richieste dalle aziende. Anche quest’anno l’iniziativa contempla i suggerimenti per la compilazione del curriculum vitae e per il colloquio di selezione. Inoltre “Il mio passaporto per il lavoro” esalta l’importanza di mettersi alla prova ponendo in primo piano esperienze come quelle del volontariato, che fornisce competenze trasversali utilissime per inserirsi nel mondo del lavoro.
«Sempre di più questo settore trova il suo spazio», spiegano dalla Fondazione Coin, «e diventa una vera e propria palestra per mettere a frutto quanto appreso durante il quinquennio di scuola superiore».
Lo scopo dell’iniziativa, molto apprezzata dagli studenti, è quello di fornire una specifica conoscenza su come gestire il dopo maturità ovvero su come affrontare la ricerca del lavoro in maniera metodica e organizzata. Al termine di ogni giornata i ragazzi ricevono un attestato di partecipazione al seminario assieme a un vademecum riassuntivo dei temi trattati
Gianluca Codognato
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