«Conguagli assurdi, il Magistrato alle acque ha sbagliato»

CHIOGGIA. No agli arretrati di 24 anni, il comitato di pescatori e diportisti che usufruiscono di spazi acquei chiedono al Magistrato alle acque di “ammettere” l’errore e sospendere il termine di 120...

CHIOGGIA. No agli arretrati di 24 anni, il comitato di pescatori e diportisti che usufruiscono di spazi acquei chiedono al Magistrato alle acque di “ammettere” l’errore e sospendere il termine di 120 giorni per il pagamento dei conguagli dall’89. La richiesta è stata presentata ieri durante l’incontro organizzato dall’amministrazione tra la dirigente del Magistrato Cinzia Zincone e il comitato. Richiesta su cui il Magistrato non si è sbilanciato promettendo però di organizzare entro il 21 agosto un confronto con il Prefetto e l’Agenzia del demanio. Il caso è nato a fine giugno quando sono iniziate ad arrivare sulla gronda lagunare 2800 lettere in cui il Magistrato (subentrato al Demanio dal 2010 nella gestione degli spazi) chiede che si paghino entro 120 giorni i conguagli dall’89. Bollette che toccano anche i 3000 euro a fronte di concessioni che annualmente costavano 180 euro. Una richiesta assurda secondo i concessionari di Chioggia, ma anche di Cavallino, Venezia, Mira e Campagna Lupia, che non vogliono sopportare il peso di un errore commesso da altri. In base ad una circolare interministeriale del 2011 il Magistrato ha rivisto le tabelle per le tariffe delle concessioni calcolando l’inflazione e aggiornando la soglia minima di canone. «Abbiamo trovato disponibilità nella dirigente» spiega l’assessore all’urbanistica, Mauro Mantovan, «ma ovviamente non si è potuta sbilanciare sulla possibilità di correggere il tiro perché si rischia il danno erariale. Si è però impegnata per un confronto a tutto campo che tenga conto delle richieste sollevate dai concessionari». Prima fra tutto la sospensione dei 120 giorni, ma anche la revisione della soglia minima che oggi vede piccoli concessionari pagare per spazi di 15 metri la stessa quota basa di chi ha spazi di 30-40 metri e la possibilità di prescrivere gli arretrati a cinque anni senza risalire fino all’89. La riunione tecnica non si potrà tenere però prima di Ferragosto. «Nessuno di noi vuol evitare di pagare il canone», spiega Marino Barbieri portavoce del comitato, «ma vogliamo pagare il giusto e non migliaia di euro di arretrati per un errore di calcolo perpetuato da loro per 20 anni. L’incontro è stato positivo ora attendiamo i risvolti, ma è necessario bloccare il termine dei 120 giorni per fare prima chiarezza sulle tariffe». (e.b.a.)

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