«Conflitto di interessi ai Pili» L’esposto riapre la polemica

Per le opposizioni in consiglio comunale le modifiche alle mappe catastali  dell’area di proprietà del sindaco Brugnaro devono essere chiarite al più presto

Gianni Favarato

Come c’era da aspettarsi, in città arrivano le prime allarmate reazioni con richiesta di discussione in consiglio comunale– che chiamano in causa direttamente il sindaco, Luigi Brugnaro – all’indomani della notizia della presentazione di un esposto alla Procura della Corte dei Conti, presentato dall’architetto Alberto Bernstein, per «le strane modifiche catastali» che permettono alla proprietà dell’area dei Pili di valorizzarla, includendo una fetta di terreno imbonito che della mappa catastale allegata al rogito – firmato nel 2006 da Porta di Venezia spa e dalla società Patrimionio dello Stato (Demanio) che fa capo al ministero dell’Economia. I quaranta ettari dell’area dei Pili, acquistati nel 2006 dalla società Porta di Venezia spa, che fa capo al sindaco Luigi Brugnaro e ancora imbottiti di rifiuti radiottivi, non sono stati ancora messi in sicurezza, nonostante i solleciti del ministero dell’Ambiente e le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato.

In compenso, due anni fa, sono stati modificati i dati catastali che finiscono per valorizzare l’area, per la quale la proprietà aveva messo a punto un progetto, mai realizzato, che prevedeva una darsena da diporto all’inizio del Ponte della Libertà, il nuovo palazzetto dello sport – che tanto sta a cuore al sindaco Brugnaro, che è anche il patron della Umana Reyer Basket – da 5 mila posti.

«Ho appreso con grande sorpresa la notizia dell’esposto alla Corte dei Conti sull’area dei Pili di proprietà del sindaco» dice il deputato del Pd Nicola Pellicani «Bisogna fare al più presto chiarezza sulle procedure seguite, con la massima trasparenza. È nell’interesse di tutti far piena luce su un’area strategica per la città». Per il deputato e consigliere comunale del Pd «sarebbe davvero grave se 12 anni dopo l’acquisto dei terreni che all’epoca avrebbe dovuto acquisire l’amministrazione comunale, sono stati modificati i dati catastali per valorizzare l’area a favore di Brugnaro». «Il sindaco» aggiunge Pellicani contestando le dichiarazioni di Brugnaro che ha sempre respinto le accuse di una “conflitto di interesse” «dovrebbe venire in Consiglio o in commissione a chiarire la situazione quanto prima senza nascondersi dietro un blind trust che, invece, ci vede benissimo».

Sulla questione intervengono, con una nota stampa, anche i consiglieri del Gruppo Misto, Ottavio Serena e Renzo Scarpa, che hanno più volte sollevato il problema dei “conflitti di interesse” del sindaco di Venezia. «La notizia della presentazione dell’esposto sui Pili stimola un sacco di interrogativi» scrivono i due consiglieri «Bene ha fatto il cittadino a segnalarli alla Corte dei Conti per le doverose verifiche e accertamenti sulla correttezza degli atti e sulla tutela degli interessi pubblici. C’è da chiedersi chi abbia svolto questa azione considerato che, secondo quanto si legge, siamo in piena reggenza del blind trust». «Oppure – aggiungono – se dipenda da questa situazione il fatto che la zona non abbia avuto utilizzo e sviluppo nei 5 anni di mandato da sindaco del suo proprietario e non da quel “sacrificio” che è sembrato di leggere nelle sue dichiarazioni». «Alla luce di questo esposto» concludono Scarpa e Serena «suona strana la coincidenza con le dichiarazioni pubbliche, portate proprio nel 2019, sul fatto che nei prossimi anni si possa procedere con l’utilizzo dell’area».

Il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Monica Sambo, auspica «un interessamento anche da parte delle istituzioni nazionali per chiarire la correttezza delle azioni dei soggetti pubblici chiamati in causa dall’esposto presentato alla Corte dei Conti». «La vicenda del conflitto di interessi del sindaco in merito ai Pili è ormai evidente da anni» sottolinea Monica Sambo «Dopo aver dichiarato nel 2015 che non avrebbe fatto niente sui suoi terreni durante il mandato da sindaco, Brugnaro qualche mese fa ha cambiato idea, dichiarando di inserire nel suo programma elettorale la costruzione del Palasport ai Pili, confermando in modo netto ed esplicito l'enorme conflitto parlando addirittura di “inimmaginabili cubature" ai Pili».

«Dal 2016» aggiunge «abbiamo richiesto con varie interrogazioni al sindaco di presentarsi in consiglio comunale per chiarire la situazione circa i suoi terreni e il suo conflitto di interessi, confronto che ci è stato sempre negato anche quando ha abbandonando il consiglio dopo aver recitato il suo monologo a seguito del quale ha lasciato nel suo scranno la coppa della Reyer». «In realtà» conclude la capogruppo del Pd «abbiamo visto come Brugnaro continua ad operare su questi terreni in barba al blind trust. Solo qualche settimana fa abbiamo denunciato la realizzazione di parcheggi, utilizzati anche da Avm per le navette dirette a Venezia di Actv ,ai Pili senza richiesta delle autorizzazioni alla competente Autorità Portuale con conseguente segnalazione in Procura da parte della stessa». —

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