Confiscati definitivamente i beni del boss Keke Pan

Sigilli a 13 appartamenti, un'autovettura di lusso, cinque negozi, sette società e due ditte individuali
Irruzione della Guardia di Finanza al civico 161 di via Piave per sgombero di Bed&Breakfast abusivi gestiti da cinesi
Irruzione della Guardia di Finanza al civico 161 di via Piave per sgombero di Bed&Breakfast abusivi gestiti da cinesi

MESTRE. È scattata la confisca definitiva di 13 appartamenti, un'autovettura di lusso, cinque negozi, sette società e due ditte individuali nei confronti di Keke Pan, detto «Luca», il cinese che nella zona di Via Piave, a Mestre, aveva gestito svariate attività illegali, tra cui la gestione di prostitute e immigrazione clandestina con contatti nell'ambiente dello spaccio di droga.

Gli accertamenti patrimoniali svolti dal Gico della Guardia di finanza e coordinati dalla Procura della Repubblica di Venezia, in virtù delle leggi antimafia, sono approdati alla fase finale con l'emissione di un provvedimento di confisca emesso dal Tribunale per le misure di prevenzione con il quale viene sancito definitivamente il passaggio dei beni illecitamente accumulati da Pan allo Stato per il successivo reimpiego nel circuito dell'economia legale.

Le indagini nei confronti dell'associazione per delinquere organizzata da Pan, erano state avviate dalla Guardia di finanza nel settembre del 2011. Ne era risultato un quadro inquietante e cioè che via Piave era stata ormai monopolizzata da Pan che ne aveva fatto il crocevia dei propri interessi installandovi una sorta di ufficio, a due passi dalla stazione ferroviaria, che serviva da prima accettazione dei clandestini che giungevano a Mestre speranzosi di regolarizzare la loro posizione in Italia e disposti a sborsare per una pratica di ricongiungimento familiare fino a 15.000 euro ricavandone un patrimonio di 10 milioni di euro.

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