Confisca dei beni a Pan il giudice decide venerdì

Primo processo all’imprenditore cinese di via Piave. Sono stati sequestrati case e negozi per venti milioni di euro. Il “boss” si trova ancora in carcere a Tolmezzo

Con l’udienza per stabilire le modalità della confisca dei beni, iniziano venerdì i processi a carico di Luca Keke Pan, 37 anni, l’imprenditore cinese definito il “re di via Piave” arrestato il 13 dicembre scorso assieme ad altre sette persone tra cui la moglie, la madre e lo zio. Se la confisca sarà confermata per Pan sarà difficile difendersi dalle accuse che lo hanno portato in carcere.

All’imprenditore cinese sono stati sequestrati, grazie alla legge antimafia, beni per 20 milioni di euro. Per la prima volta a Mestre la Guardia di Finanza ha applicato delle misure antimafia.

Prosegue, quindi, l'iter giudiziario che porterà alla confisca dei beni accumulati da Luca Keke Pan , sequestrati dalla Direzione Distrettuale Antimafia lagunare e dal Gico delle "Fiamme Gialle", nel dicembre dell’anno scorso quando oltre a Pan, vennero arrestati alcuni suoi familiari e collaboratori. L'imprenditore che veniva definito il "Re di via Piave", arrestato per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ed allo sfruttamento della prostituzione, si trova ancora rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, in provincia di Udine. Rischia una condanna che sfiora i dieci anni. Le attività di indagine della Guardia di Finanza proseguono sui beni che egli, nel corso degli anni, ha accumulato: si tratta per lo più di immobili che si trovano a Mestre, soprattutto lungo via Piave, nella zona di Cavarzere e a Padova. Il giorno di Santa Lucia del 2012, data dell'operazione, le Fiamme Gialle avevano sottoposto a sequestro preventivo gli immobili e le attività finanziarie riconducibili a Luca Keke Pan e in gran parte a dei prestanome. Il provvedimento, a più riprese in date successive, è stato confermato sia dal Giudice delle indagini preliminari veneziano Daniele Scaramuzza che dal Tribunale del Riesame lagunare. Da ultimo, il Tribunale di Venezia ha accolto la richiesta presentata dalla Procura della Repubblica, che ha proposto l'applicazione all'imputato della cosiddetta "Legge Antimafia", con il sequestro dei beni a lui riconducibili, il cui valore si aggira sui 20 milioni di euro. Il Tribunale, riunito in camera di consiglio presieduta da Angelo Risi, ha quindi disposto l'ulteriore sequestro dei beni di Luca Pan , fissando per le parti interessate, per venerdì prossimo l'udienza per la discussione delle modalità di confisca definitiva. Sul "tesoro" di Pan , il Comune che aveva chiesto di poter usufruire dei sessanta immobili ad un certo punto ha fatto marcia indietro. Infatti la gestione della sessantina di immobili sequestrati, sarebbe troppo onerosa per spese condominiali e ristrutturazioni. Il Tribunale, che ha in gestione i beni immobili, ha l'intenzione di concedere da subito un locale a piano terra di uno dei palazzi di via Piave per ospitare un ufficio interforze.

Carlo Mion

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