Confermato l’arresto dell’albanese

San Donà. È coinvolto nella rapina ai danni del noto imprenditore Venerandi

VENEZIA. È stato convalidato ieri dal gip di Venezia Gabriele Scaramuzza l’arresto di Fejzi Kulluri, l’albanese di 24 anni residente a San Donà, già agli arresti domiciliari, ritenuto uno dei responsabili dell'assalto alla villa di Renzo Venerandi, 67 anni, l'imprenditore delle discoteche di Monastier rapinato e sequestrato per più di un'ora domenica notte. L'albanese, accusato di rapina aggravata, sequestro di persona, lesioni ed evasione, è comparso ieri mattina in Tribunale dove si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il gip ha quindi inviato gli atti alla procura di Treviso per competenza territoriale.

Il giovane era stato arrestato nelle prime ore di lunedì dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Donà, per evasione. Al momento del controllo, infatti, l’albanese non era stato trovato a casa. Successivamente i militari avevano trovato diversi elementi che hanno subito fatto pensare a suo coinvolgimento nell'assalto alla casa dell'imprenditore trevigiano. Suonato il campanello, Fejzi Kulluri aveva aperto la porta sudato e trafelato. I carabinieri avevano notato che il giovane si era appena liberato di alcuni indumenti di un paio di scarpe sporchi di fango ed erba. Sul tavolo della cucina, inoltre, erano stati riposti alcuni gioielli che lasciavano presumere una provenienza illecita: oltre a dei monili in oro c'erano una spilletta di Forza Italia e una del Gruppo Alpini di Vicenza. Nel ricovero attrezzi del giardino, inoltre, i militari avevano rinvenuto orologi, un accendino d'oro e all'incirca 3.000 euro. Tutta refurtiva compatibile con il bottino che i tre, forse quattro, banditi avevano messo assieme nell'assalto alla villa di Venerandi.

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