Conetta si svuota, si spostano gli ultimi profughi

Prende corpo il piano della Prefettura per azzerare le presenze entro Natale. Nell’hub rimangono ancora 120 persone

CONETTA. Venerdì mattina, come previsto, si sta avviando lo spostamento degli ultimi profughi. Il piano di svuotamento prende corpo e oggi dall’ex base di Conetta uscirà una settantina di richiedenti asilo. Quaranta hanno lasciato la struttura mercoledì. Sono stati portati in varie provincie del Veneto e anche in altre regioni. Quelli di oggi sono destinati in gran parte a Vicenza.

Ne restano da sistemare 120. Questi lasceranno l’hub entro Natale. Almeno stando a sentire il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ciò che sembrava una cosa irrealizzabile diventa realtà. Come è stato possibile? Secondo il sindaco di Cona Alberto Panfilio spiega: «la Lega ha usato l’accoglienza sul territorio come un’arma. Prima i sindaci leghisti hanno detto no all’arrivo dei migranti nei loro territori, ora che sono al Governo li hanno accettati. Ennesimo esempio che loro fanno politica sulla pelle di questi disperati».

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E infatti la nuova distribuzione avviene anche in quei Comuni che, in questi anni, hanno sempre detto no all’arrivo dei migranti. Se non fosse stato per Cona, Bagnoli o Treviso, tanto per citare i tre hub più importanti e grandi del Veneto, migliaia di persone sarebbero state lasciate in strada. Addirittura sono stati trovati posti anche fuori regione.

Il primo gennaio di quest’anno Conetta ospitava 744 migranti, a novembre quando Salvini annuncia “chiudiamo” erano diventati 286 (-62 per cento). Infatti l’operazione di svuotamento era iniziata da mesi, grazie all’impegno della Prefettura di Venezia che quotidianamente cercava posti liberi in giro per il Veneto. Posti che venivano lasciati dai migranti a cui la Commissione bocciava la richiesta di asilo o che avevano come progetto migratorio quello di raggiungere altri paesi dell’Europa, dove vivono parenti e amici. In realtà di un migliaio di migranti transitati da Cona e altre strutture del Veneziano non si sa più nulla. Non sono in strada nel Nordest e stando ad amici che vivono qui chi non è migrato per raggiungere gli amici ha scelto di scendere nel sud Italia dove, in particolare in agricoltura, si trova da fare qualche lavoro in nero e una baracca dove vivere.

Il Prefetto Vittorio Zappalorto confermando che il piano di svuotamento continua secondo il programma approntato mesi fa, dice che dovrebbero riuscire a portare fuori da Conetta l’ultimo migrante prima di Natale.

Oggi l’uscita dei settanta sarà garantita anche dalla presenza di decine di poliziotti della Questura di Venezia ma anche del Reparto Mobile di Padova. —


 

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