Condominio in guerra contro i distributori automatici di bevande

A Mestre i residenti del “Carducci-Cappuccina” presentano un esposto. «Il locale è rifugio di balordi, chiudetelo almeno di notte»
Il centro distributori automatici di via Carducci (foto Agenzia Candussi, Mestre)
Il centro distributori automatici di via Carducci (foto Agenzia Candussi, Mestre)

MESTRE. Sono esasperati i residenti del condominio “Carducci-Cappuccina”, che si trova all’angolo delle due vie omonime, tanto da raccogliere sottoscrizioni e inviare tramite l’amministratore, Roberto Coluccia, un esposto al Comune e al commissariato di via Ca’ Rossa. Il dito è puntato contro il locale di distributori automatici che si trova al civico 3 di via Carducci, diventato uno dei punti di ritrovo di senza tetto, malviventi, sbandati che lo frequentano specialmente la notte contribuendo all’abbandono e al degrado della zona. A protestare sono gli abitanti del condominio, tra i quali molti anziani, ma anche i negozianti dei piani terra della via, a due passi da piazza Ferretto e dal piazzale delle Poste. Il locale è un “contenitore” di distributori automatici di bevande e snack, aperto dopo che uno dei tanti negozi della via ha chiuso. È sorvegliato da telecamere, ma evidentemente non basta. Via Carducci sta perdendo appeal, nonostante fino a una decina di anni fa fosse una delle zone più “in” della città, così come via Querini. Dopo Luisa Spagnoli e un’altra serie di attività, l’ultima in ordine di tempo che chiuderà è Puppet, che vende tutto per bambini e ha annunciato liquidazione totale. «Oramai abbiamo paura a muoverci», spiega un’anziana che abita nel condominio. «Io sono sola, ho 80 anni e quando torno a casa, anche se sono le sette e mezza della sera e i negozi stanno chiudendo, ho paura per la mia incolumità, non mi sento sicura. Davanti e dentro il locale stazionano sempre gruppetti di persone che bevono, fanno di tutto. Per non parlare della sera». «Il locale», si legge nell’esposto, «offre riparo a disadattati e persone senza fissa dimora, che si trovano a dormire anche nel sottoportico di proprietà del fabbricato e dove provvedono anche alle necessità corporali». Insomma la zona è diventata una sorta di rifugio: quando i negozi chiudono, ci si accampa e si fa la toilette. «Il gruppo di persone sempre più numeroso», prosegue l’esposto, «che si accampa nello spazio segnalato, è di dubbia moralità e per quanto si possa compatire rappresentano un potenziale pericolo per gli abitanti del condominio Carducci-Cappuccina e limitrofi». Nella lettera si spiega pure che di recente si sono verificati furti, negli appartamenti e di biciclette, tutti fatti che mettono in allarme i residenti, che non sono più tranquilli e temono per la propria sicurezza. Oltre agli abitanti del condominio, ad aver firmato sono anche i negozianti che hanno casa al piano terra: pelletterie Miatto, cappelleria Barbiero, Puppet, il negozio di peluche Cecchetto che fa angolo con via Cappuccina. Gli abitanti chiedono l’intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine e soprattutto che il locale venga chiuso durante la notte e le persone che stazionano siano «allontanate in modo definitivo».

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