Condannato per sequestro ma già libero. Viene riarrestato
PORTOGRUARO. Torna alla ribalta della cronaca nera il 45enne pastore romeno Jan Georgel Istrate. Nove anni fa era stato condannato a 14 anni in primo grado e a 11 in appello per un sequestro di persona avvenuto a Casella d’Asolo, in provincia di Treviso. Oggi è già libero da un anno grazie alla buona condotta ma è stato arrestato venerdì a Portogruaro per il furto di due paia di scarpe nei negozi Decathlon e Pittarosso, nella zona dei centri commerciali.
L’uomo, che aveva appena trovato lavoro a Piacenza dove risiede, è stato ieri rimesso in libertà dai giudici di Pordenone, con divieto di tornare nella circoscrizione giuridica pordenonese che comprende anche il mandamento di Portogruaro e la cittadina udinese di Forgaria del Friuli.
Il furto. La chiamata alle forze dell’ordine era arrivata attorno a mezzogiorno di due giorni fa dal personale del negozio Pittarosso, sul piazzale della rotatoria di Malcanton. All’ingresso delle autostrade i carabinieri della Radiomobile hanno rintracciato un uomo che calzava scarpe di marca Nike, nuovissime e costose. Istrate è stato accompagnato nel negozio Pittarosso per verificare se quelle scarpe fossero state rubate lì. In realtà si è scoperto che le Nike indossate dal 45enne erano appena state trafugate alla Decathlon, che dista poche centinaia di metri. Istrate aveva adottato un cambio di scarpe in pochi secondi, indossando quelle rubate e lasciando sullo scaffale le sue. Le calzature rubate da Pittarosso, invece, erano state nascosto in un luogo dove lui stesso ha accompagnato i carabinieri, per il recupero. Istrate è stato quindi arrestato, come disposto dal Pm di Pordenone, Monica Carraturo. Ieri l’udienza di convalida. In attesa del processo fissato per il 16 maggio l’uomo è stato rimesso in libertà.
Il precedente. Undici anni fa Jan Georgel Istrate fu coinvolto a Casella d’Asolo, nel Trevigiano, nel rapimento di Martina Guarnera, che aveva all’epoca 22 anni e che era stata tenuta sotto sequestro per 12 ore. La donna, residente a Onè di Fonte, era stata sequestrata fuori da una palestra di Casella d’Asolo tra il 14 e 15 marzo 2007. Il blitz per liberarla fu organizzato nel luogo n cui era segregata, un casolare di Bessica di Loira. A organizzare il sequestro era stato il cugino di Istrate, Costel Oancea, condannato in primo grado a 14 anni e 4 mesi. Una condanna che sta ancora scontando in carcere. Per Jan Georgel Istrate al ricorso in appello seguì la condanna definitiva a 11 anni e 6 mesi.
Parla il suo avvocato. Il pastore rumeno si è visto ridurre la pena di 45 giorni per ogni 6 mesi di detenzione, ed è quindi uscito dal carcere nel marzo 2016 dopo aver scontato la pena a Treviso, Vicenza, Opera, e infine nella sua abitazione in Romania. Lavorava a Piacenza, dove aveva appena trovato un impiego. «Poteva pesare, nel caso del furto di scarpe, la condanna subita per il sequestro di persona, di cui il mio assistito non è stato la mente», spiega l’avvocato di Istrate, Andrea Zambon, «il divieto di dimora nel comprensorio giuridico pordenonese ci soddisfa ampiamente, Georgel è stato scarcerato». Chissà cosa ne pensa Martina Guarnera: il suo carceriere è di nuovo libero, per di più dopo aver commesso un nuovo reato.
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