Condannato a 11 anni per il tentato omicidio
Undici anni e otto mesi di reclusione. Questa la pesante pena alla quale il 31enne liberiano David Benjamin è stato condannato ieri dai giudici del Tribunale di Venezia per tentato omicidio. I fatti risalgono al 26 settembre di sette anni fa, quando l’imputato, assieme ad altri due giovani africani, era arrivato a casa del 29enne nigeriano Tony Bobby e l’aveva aggredito con una roncola, ferendolo gravemente e lasciandolo a terra, immerso in un lago di sangue. Stando alle accuse, lo aveva colpito al capo e alla schiena.
Come è emerso dalle indagini, i tre volevano vendicare uno sgarro subìto la sera prima, a Padova. Una baruffa che, evidentemente, non volevano lasciare impunita. I carabinieri della compagnia di Chioggia avevano trovato il ferito in un mare di sangue, con un ampio squarcio sul capo, su una mano e sulla parte posteriore del busto, agonizzante e privo di conoscenza. Grazie ad alcune testimonianze e ai rilievi effettuati sulle tracce di sangue e ad altre impronte lasciate dagli autori del tentato omicidio tecniche, i carabinieri erano riusciti a risalire all'identità degli assalitori. Il pubblico ministero Massimo Michelozzi aveva emesso, nelle settimane successive, i provvedimenti di fermo nei confronti dei tre africani ritenuti responsabili dell'aggressione. La vittima, intanto, ripresasi dalla brutale violenza aveva ricominciato a parlare dopo una delicata operazione e giorni di incoscienza, fornendo ulteriori, preziosi, elementi per le indagini.
Benjamin è in carcere perché è stato nuovamente arrestato nello scorso aprile con i vestiti ancora macchiati di sangue in un appartamento in via Fanton a Vicenza (in realtà è residente a Martellago e ha un domicilio di fatto a Padova all'Arcella). La procura padovana pochi giorni fa ha chiesto il suo rinvio a giudizio e l'immigrato comparirà il prossimo 8 marzo davanti al giudice padovano Margherita Brunello che dovrà decidere la sua sorte processuale. In questo caso Benjamin è accusato di aver ucciso Terry Agaga, 35enne nigeriano rifugiato in Italia per motivi umanitari, sgozzato con i cocci di una bottiglia all'ingresso del circolo «Le Parisien», che si trova a Camin, in un capannone all'incrocio tra via Vigonovese e via dell'Industria. Era l'alba del 20 aprile scorso. Benjamin, anche lui entrato in Italia con un permesso per motivi umanitari, aveva colpito durante una rissa.
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