Concorsone della scuola, prima prova per i candidati

Sono quasi 3.200 i candidati veneziani chiamati oggi e domani a rispondere alla cinquanta domande del primo test di sbarramento: 509 le cattedre a disposizione in Veneto
Gazzera (VE): Scuola Gramsci, consegna assegno borse di studio. 21/12/2000 © Light Image Studio. Fornasier.
Gazzera (VE): Scuola Gramsci, consegna assegno borse di studio. 21/12/2000 © Light Image Studio. Fornasier.

MESTRE - Gioia, rabbia e delusione all’uscita delle scuole di Mestre dopo il test del concorsone per insegnanti della scuola. Tra oggi e domani sono 3189 i candidati impegnati nel “quizzone” di pre-selezione: cinquanta domande in cinquanta minuti. Le prove - in quattro sessioni al giorno - si tengono nei laboratori delle scuole di Luzzati, Pacinotti, Franchetti, Stefanini, Bruno, Morin e Zuccante (a Mestre), Lazzari e Galilei (Dolo) e Majorana (Mirano). In Veneto le cattedre a disposizione, dalle scuole dell’infanzia alla scuola superiore, sono 509.

«Sono insegnante precaria da anni, ho passato il test e sono soddisfatta, ma questo concorsone è uno smacco per chi fa già questo lavoro. Passare un test così, in molti casi, è solo questione di fortuna» racconta Sara Garufi, 35 anni di Spinea, dopo aver passato la prova all’istituto Luzzati della Gazzera. Secondo i dati diffusi dal ministro dell’Istruzione si attesta intorno al 35% la percentuale di colo che ha passato la prova. L’Ufficio scolastico provinciale sta coordinando un comitato di vigilanza formato da presidi, docenti e tecnici per garantire la correttezza delle operazioni e delle prove.

Le regole del concorsone ormai sono state fissate, ma tra i sindacati resta lo scetticismo. Spiega Carlo Forte della Cgil scuola: «Un quizzone più degno per una settimana enigmistica che per selezionare i docenti del futuro, e che rischia quindi di non premiare il merito. Senza contare che in questi due giorni tecnici di laboratorio e reti informatiche saranno sottoposte ad un carico di lavoro enorme, con il rischio che non tutte le scuole riescano a farcela»

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