Concorrenza dalla Croazia Divisi gli addetti alla pesca
CHIOGGIA. A dicembre 2014 si è pescato di meno e si è incassato di più che a dicembre 2013. Lo dicono le statistiche ufficiali del mercato ittico all'ingrosso che riportano, per l'anno appena passato, un conferimento di 855 tonnellate di prodotto locale (pesci e molluschi) per un valore di 2 milioni 800mila euro, mentre nell'anno precedente il prodotto conferito aveva raggiunto quota 891 tonnellate per un valore di 2 milioni 400mila euro.
L'abbassamento dei prezzi di alcune specie ittiche (tipicamente la sogliola) quindi, non ha influito sull'andamento, generalmente positivo, degli scambi. Tuttavia potrebbe aver “tradito” le aspettative dei pescatori che, magari, avrebbero voluto una maggiore remunerazione del loro lavoro. Elio Dall'Acqua, pescatore componente della Commissione di mercato, attribuiva i prezzi di vendita poco soddisfacenti a tre fattori: crisi generale, super sfruttamento delle risorse e, soprattutto, concorrenza “sleale” croata. La pensa in maniera radicalmente opposta Riccardo Ranzato Varisco, rappresentante dei commissionari nell Commissione di mercato. «Dalla Croazia si importa solo il pesce che non si trova qui. È vero che sono le stesse specie ma, in periodi diversi, si trovano in luoghi diversi. Non c'è, quindi, una concorrenza “sleale”, anche se è vero che loro hanno prezzi più bassi dei nostri. Ma questo vale, ad esempio, anche per le sogliole danesi». Quanto alla cessione di prodotti ittici croati, in conto vendita, ai grossisti italiani, «non esiste. I croati fanno il prezzo, ma vogliono essere pagati pronta cassa. Pochi, maledetti e subito, come dice un vecchio motto. Tuttavia qualche crepa in questo sistema sembra esserci. Prima di entrare nella Ue le aziende di pesca croate si servivano di intermediari per collocare i loro prodotti, adesso che le dogane si passano senza troppe formalità, qualcuno tratta direttamente. «La Friul Pesca ha ancora il quasi assoluto monopolio commerciale con la Croazia» afferma Varisco «ma, nei prossimi anni, le aziende croate potrebbero sì evitare gli intermediari, magari qualche piccola realtà desiderosa di crearsi una nicchia di mercato, lo fa già, ma sono situazioni davvero marginali». Dunque, se non è la concorrenza estera, cosa ha fatto abbassare i prezzi del pesce? «L'eccesso di pesca» risponde sicuro Varisco «questo periodo è il più pescoso, ma anche quello con più incidenza del maltempo. Quindi si tende a programmare il maggior numero di uscite possibili, ma non ci si ferma quando si potrebbe. E poi, in tempo di crisi, è davvero un male se il pesce non cresce troppo di prezzo?».
Diego Degan
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