Concessioni balneari, da Bibione l’appello al governo: regole certe, aiutiamo le aziende a prepararsi per i bandi
Berton (Union Mare): il suolo è di proprietà pubblica, ma le aziende sono private, costruite in anni di sacrifici e investimenti che vanno riconosciuti. Il sindaco Maurutto: la sicurezza di avere una prospettiva favorisce gli investimenti
BIBIONE. Concessioni delle spiagge con bando pubblico dal gennaio 2024, i balneari sono pronti, ma chiedono regole certe. Dopo il richiamo ai partiti da parte del presidente del Consiglio Mario Draghi, se ne è discusso venerdì in un convegno all’hotel Savoy di Bibione.
Alessandro Berton (Union mare): «Non siamo sorpresi dalla decisione del presidente del Consiglio Mario Draghi. Confidiamo nella possibilità che si sia una proroga tecnica per consentire alle aziende di preparare i percorsi di evidenza pubblica, e quindi partecipare ai bandi. Questo appare ormai inevitabile. Il Veneto ha compreso da subito che il mondo stava cambiando e all’indomani della pubblicazione della sentenza che imponeva lo stop alle proroghe noi abbiamo cominciato a lavorare. Noi chiediamo regole certe. Il clima di incertezza che insiste ancora in questa parte dell’economia, che per il Veneto è la voce principale del bilancio, è il vero male. Noi abbiamo bisogno di regole certe. Chiediamo al governo e al presidente del Consiglio che come noto è un economista di fama internazionale di riconoscere che il suolo è di proprietà pubblica, ma le aziende sono private, costruite in anni di sacrifici e investimenti e quei sacrifici e investimenti devono essere riconosciuti attraverso il valore aziendale».
Flavio Maurutto, sindaco di San Michele: «Va riconsiderato il valore del tempo e le professionalità legate alla gestione del Demanio pubblico. Puntiamo a un riconoscimento di quello che nel passato i concessionari hanno prodotto per valorizzare un bene dello Stato. La sicurezza di avere una prospettiva favorisce gli investimenti, avere questo tipo di sicurezza diventa fondamentale».
Ma si dovrà pagare, dal 2024, per entrare in spiaggia? Alberto Granzotto, presidente nazionale del Faita Federcamping: «L’accesso alla spiaggia è libero e previsto come un diritto costituzionale, per cui nè adesso nè tra due anni sarà necessario il pagamento».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia