Concessi gli arresti domiciliari al poliziotto Michele Damo
JESOLO. Il Tribunale della Libertà ha concesso gli arresti domiciliari a Michele Damo (nella foto), uno dei tre poliziotti del commissariato di Jesolo, arrestati ad agosto per corruzione, concussione e associazione a delinquere a vario titolo (nell’ambito di un giro di mazzette che si sarebbero fatti pagare da cittadini stranieri in cambio di permessi di soggiorno agevolati).
Damo è stato poi riarrestato a fine ottobre con nuove accuse di tentata concussione e lesioni, ai danni di una donna ucraina: e questo è il caso portato ieri all’attenzione dei giudici del Tribunale della Libertà, che hanno accolto la richiesta dell'avvocato difensore Rudy Marigonda, legale di fiducia di Damo, quantomeno per una riduzione della misura cautelare. Così Damo non è stato rimesso in libertà dai giudici, ma ha potuto lasciare il carcere, per gli arresti domiciliari.
Nei confronti di Damo, il gip Alberto Scaramuzza, aveva disposto l'ordinanza in carcere, confermando la gravità indiziaria per il reato di tentata concussione, commessa ai danni di una donna ucraina, con la quale - approfittando del suo ruolo - Damo dapprima creava un rapporto confidenziale, e poi, prospettandole conseguenze negative per la sua permanenza in Italia, l'aveva intimorita, pretendendo la somma di quasi duemila euro per "mettere tutto a posto". «Accuse esagerate e destituite di ogni fondamento per quanto riguarda presunte relazioni», osserva l’avvocato Marigonda.
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