Cona, Cavarzere e Chioggia unite

È la richiesta del sindaco Panfilio, ma Tommasi frena e Ferro si defila. Il pressing di Confindustria
CAVARZERE. Ipotesi di fusione tra Cavarzere e Cona ma nell’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi a Pegolotte, promosso dalla Camera di Commercio e da Confindustria, le parti non sono apparse così vicine.


Più possibilista Alberto Panfilio, sindaco di Cona, che già l’anno scorso aveva fatto una proposta di fusione a Chioggia, poi abortita dalla giunta Ferro, più intimorita probabilmente dal dover poi affrontare il problema profughi che non ingolosita dai benefici economici che questo avrebbe comportato per un comune che sarebbe così potuto ritornare sopra i 50 mila abitanti.


Panfilio continua a vedere nelle fusioni tra comuni una grande opportunità per tutto il basso veneziano. «Mettere assieme Cavarzere, Cona e Chioggia», dice il primo cittadino di Cona, «significa far arrivare in cassa almeno 40 milioni di euro che permetterebbero di ridisegnare l’intero territorio. Vedo però tanto immobilismo politico, mentre si dovrebbe essere pronti entro giugno per arrivare al referendum nel 2019». Ma Henri Tommasi, sindaco di Cavarzere, frena e vede più una fusione da effettuarsi in maniera graduale, nel tempo. «Sarebbe meglio», ha detto, «cominciare con una convenzione di servizio, cosa tra l’altro che già proponemmo a Cona che però non diede il via libera nonostante una bozza fatta stilare dai rispettivi segretari comunali» . Chiaro che incorporare tre comuni che, pur vicini tra loro, hanno esigenze decisamente diverse, non è cosa semplice. Tuttavia Chioggia, Cavarzere e Cona lavorano già in sinergia in diversi settori, come per esempio i patti territoriali e, soprattutto formerebbero un grande comune con un bacino di quasi 70 mila abitanti che avrebbe maggior voce in capitolo sia a livello metropolitano che regionale. Tommasi si è preso le critiche delle opposizioni di Cavarzere, che lo hanno accusato di non aver proferito informazioni per un argomento così importante. Anche la stessa Confindustria, per voce di Loredano Grande, presente all’incontro, si è detta rammaricata per la posizione tenuta dal sindaco di Cavarzere. «Dispiace constatare», dice, «che le due parti, proprio di fronte ai rappresentanti di categoria, non erano d’accordo. Noi abbiamo una visione della politica più pragmatica perché c’è un territorio da ridisegnare che potrebbe dare molte soddisfazioni alle nuove generazioni».


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