Con lo spray urticante al pronto soccorso di Mestre

Una ragazza fuori dalla sala d’aspetto: «Volevano molestarmi». Ricostruzione da verificare con le telecamere
Fotoagenzia Candussi / Ferrazza / Ospedale dell'Angelo , Mestre / Vedute esterne ospedale
Fotoagenzia Candussi / Ferrazza / Ospedale dell'Angelo , Mestre / Vedute esterne ospedale

MESTRE. Lo ha usato come strumento di difesa contro due ragazzi malintenzionati. Peccato che qualche molecola dello spray urticante sia entrata in contatto con chi aspettava il turno al pronto soccorso. Per fortuna, però, tutto si è risolto con qualche lamentela e senza intossicati. È quanto successo nella notte di sabato all’ospedale dell’Angelo. La protagonista della vicenda è una ragazza di circa vent’anni che, dopo cena, aveva accompagnato una sua amica al pronto soccorso dell’ospedale dell’Angelo.

Quest’ultima, infatti, aveva deciso di raggiungere la struttura ospedaliera per sottoporsi a una visita ginecologica. E così, per precauzione e per avere un po’ di compagnia, aveva chiesto alla sua amica di accompagnarla e di non lasciarla sola.

Appena arrivate all’ingresso del Pronto Soccorso, tuttavia, ecco l’episodio. Secondo quanto riportato dalla ragazza identificata dagli agenti della polizia, le due ragazze sarebbero state avvicinate da due malintenzionati. Ricostruzione da verificare. «Avevano atteggiamento molesti, ci davano fastidio», le parole riferite dalla ventenne. Fatto sta che per difendersi - stando sempre alla sua versione - la giovane estrae dalla borsa una bomboletta contenente spray urticante comprata in un tabaccaio della città.

È così che riesce ad allontanare i due ragazzi, e a metterli in fuga. Così, le due rientrano nella sala d’attesa del Pronto Soccorso, non accorgendosi però che l’apertura delle porte aveva fatto sì che parte dello spray urticante entrasse all’interno della struttura. I primi ad accorgersene sono proprio le altre persone in attesa del turno, che iniziano a lamentare fastidi agli occhi e alla pelle. Per nessuno è stato però riscontrato alcun sintomo da intossicazione. La polizia sta ora cercando di ricostruire l’accaduto con le telecamere della struttura, così da verificare se quanto riportato dalle giovani corrisponda al vero.


 

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