Con l'auto di papà sul ponte di Calatrava
Quattro amici parcheggiano la «Polo» in campo San Geremia, davanti alla Rai: scatta l’allarme attentato in centro storico. Due di loro sono di Jesolo. Il guidatore era alticcio, foglio di via di 3 anni
La Polo dei quattro ragazzi parcheggiata in campo San Geremia, davanti alla sede della Rai. I giovani sono stati denunciati
VENEZIA. La prima chiamata all'agente del 113 è sembrata uno scherzo. Del resto alle 4 di notte qualcuno chiama e dice: «C'è un'auto sul ponte di Calatrava». Due minuti dopo altra segnalazione: «C'è un'auto in lista di Spagna». Tutto vero, scatta il piano antiterrorismo. Si teme un attentato alla sede Rai di campo San Geremia. In realtà è «solo» la bravata di un 23enne ubriaco e di tre suoi amici.
Dalla centrale della Questura, dopo la prima chiamata, si sono affacciati alla finestra per vedere se veramente sul ponte c'era un'auto. Ma della Polo segnalata nessuna traccia. Ma poco dopo quando c'è stata la seconda telefonata e subito dopo una terza la cosa si è fatta tremendamente seria. La centrale ha inviato la volante lagunare in campo San Geremia, dove in quel momento, sono circa le 4.30, c'è la Polo parcheggiata. Nel contempo vengono allertati gli artificieri e vengono inviati in piazzale Roma altri poliziotti in servizio a Mestre.
I primi agenti scesi dalla barca impugnano l'M12. Sul posto vedono l'auto e un testimone racconta loro che poco prima l'auto è arrivata, ha fatto un ampio giro in campo e si è fermata.
Il conducente quindi è sceso, ha chiuso le portiere a chiavi e si è diretto verso Strada Nuova. I poliziotti controllano la targa, l'auto non risulta rubata. Viene individuato il proprietario. È di Jesolo. Svegliato nel cuore della notte spiega che l'auto in quel momento ce l'ha il figlio, Thomas Vallese, 23enne uscito con la fidanzata 20enne, E. T., e due amici, una ragazza di Motta di Livenza e un amico di Trento.
Nel frattempo due poliziotti che si sono incamminati verso Strada Nuova incrociano sul ponte delle Guglie, quattro ragazzi. Schiamazzano e senza sentire loro l'alito si capisce che hanno esagerato con l'alcol. I poliziotti chiedono se sanno nulla di quell'auto parcheggiata in campo San Geremia. I ragazzi diventano muti e all'improvviso uno di loro getta in acqua un mazzo di chiavi. A quel punto si capisce che nessuno vuole compiere un attentato e che si tratta di una bravata. Sul posto arrivano poliziotti e agenti della polizia locale e pure il padre del ragazzo che ha gettato le chiavi. L'auto viene recuperata, grazie ad altre chiavi, e lentamente portata in Questura attraverso il passo carraio che c'è a lato della stazione ferroviaria.
I ragazzi sono sottoposti al test alcolimetrico. In tre hanno esagerato e il conducente più degli altri: ha un tasso 1.56 milligrammi di alcol per litro di sangue. Solo una ragazza non ha bevuto. Il 23enne ha spiegato, passati i fumi dell'alcol, di essere arrivato in campo San Geremia con l'auto per far salire l'amico di bevute, un ventenne trentino, perché stava male. Bilancio della notte brava: fogli di via dalla città, durata tre anni, per i tre che avevano bevuto e che dovranno rispondere anche di ubriachezza molesta. Il conducente è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza, ritirata la patente. Inoltre deve pagare multe per non aver rispettato diversi articoli del regolamento comunale sul traffico. L'auto è stata sequestrata, alla fine pagherà salata la bravata. Insula e la polizia locale stanno verificando se ci sono stati danni al ponte di Calatrava. La notizia, le foto e il video dell'«impresa» sono diventati, ieri, protagonisti della rete.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video