Con la riforma del Porto meno poltrone e burocrazia
PORTO MARGHERA. Dopo secoli di rivalità nella stessa laguna, il porto di Venezia e quello di Chioggia si unificheranno - con la creazione della nuova Autorità di sistema portuale del mare adriatico settentrionale” - e manterranno congiuntamente la loro autonomia nella nuova organizzazione delle Autorità Portuali che dalle attuali 24 divengono 15 sul territorio nazionale che potranno operare finalmente con procedure più rapide e semplificate.
Lo prevede il decreto legislativo - che dovrà essere ratificato dagli organi competenti - di riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle Autorità portuali, presentato dal ministro per la Pubblica amministrazione Marianna Madia e che si inserisce nelle azioni per il rilancio della portualità e della logistica intraprese dal ministro di Infrastrutture e trasporti Graziano Delrio, che è stato approvato dal Consiglio dei ministri. Diminuiranno anche le “poltrone” con i relativi costi, la nuova Autorità di sistema portuale, infatti, sarà governata da un unico presidente, da un Comitato di gestione - al posto dell’attuale Comitato portuale che a Venezia è composto da 21 persone, presidente compreso, che rappresentano istituzioni locali, sindacati, associazioni imprenditoriali, capitaneria di porto - con un board ristretto a poche persone, da un segretario generale e dal Collegio dei revisori dei conti. La novità è che la nomina del presidente della nuova Autorità di sistema sarà di esclusiva competenza del ministero delle Infrastrutture dopo aver consultato solo la Regione e non più i sindaci competenti territorialmente.
«Abbiamo avuto un consenso pressoché totale degli operatori portuali e dei sindacati dei lavoratori a questa riforma», ha commentato ieri il ministro Delrio, «perché prima ancora di ridurre le poltrone taglieremo i tempi burocratici della pratiche». A Venezia il mandato del presidente Paolo Costa scade il prossimo ottobre; mentre il rinnovo del presidente (che attualmente è Gian Michele Gambato, vicepresidente della Camera di Commercio) e del consiglio di amministrazione dell’Autorità speciale del Porto di Chioggia è molto più lontana.
In ogni caso, la data del rinnovo dei componenti del nuovi organismi portuali sarà fissata dal ministro delle Infrastrutture a conclusione dell’iter che porterà alla ratifica e alla promulgazione delle nuove norme. Naturalmente Venezia, che ha chiuso il 2015 con un traffico merci record di oltre 25 milioni di tonnellate, farà la parte del leone nella nuova Autorità unificata, visto che il traffico merci e passeggeri di Chioggia movimenta solo il 2% della merce dei porti dell’Alto Adriatico e si colloca al quinto posto (su 6) nel sistema portuale del Nordest italiano. A Chioggia, nel 2015, è andata molto meglio però in termini di traffico passeggeri, con un totale di attacchi di quattro navi da crociera per un totale di 2.650 passeggeri.
Il decreto appena approvato dal Governo introduce le attese semplificazioni burocratiche, riducendo gli attuali 113 procedimenti amministrativi, svolti da 23 soggetti differenti in ambito portuale; funzioneranno lo Sportello unico doganale e dei controlli, da realizzare sotto il coordinamento funzionale dell’Agenzia delle dogane, e lo Sportello amministrativo unico, un front office per tutti i procedimenti amministrativi e autorizzativi che non riguardano le attività commerciali e industriali. «Due soli sportelli», secondo il ministro delle Infrastrutture Delrio, «finiranno per abbassare drasticamente i tempi di sdoganamento e amministrativi, oggi imparagonabilmente più lunghi rispetto ai maggiori porti internazionali».
Semplificazioni amministrative e risparmi sono previsti per arrivi e partenze delle navi negli scali portuali che dovrebbero rendere più convenienti gli scali. Infine, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti istituirà il tavolo nazionale di coordinamento di tutte le nuove Autorità di sistema portuale e un tavolo di partenariato della risorsa mare, con funzioni consultive delle parti sociali.
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