Con la pistola rapina l’incasso della sala slot
SOTTOMARINA. Come faceva il rapinatore a sapere che i due addetti avevano appena ritirato l'incasso di due giorni della sala scommesse? È questa la domanda a cui dovranno rispondere gli inquirenti per trovare il colpevole della rapina avvenuta ieri mattina, verso mezzogiorno, in via Marco Polo, dove un bandito solitario si è impossessato, pistola alla mano, di un cospicuo bottino in contanti, ovvero i 18 mila euro di incasso della slot di due giorni.
Un colpo giocato sul filo della velocità. I due dipendenti della società che controlla, in franchising, diverse sale scommesse, compresa questa di Sottomarina, avevano appena ritirato l'incasso, l'avevano messo in uno zainetto (anche per dare meno nell'occhio) e si stavano dirigendo alla macchina per continuare il loro giro. Il bandito è comparso davanti a loro, casco integrale a coprire il volto, guanti e pistola puntata. «Datemi i soldi» avrebbe intimato con accento straniero (forse voluto per confondere le tracce). I due addetti glieli hanno dati, senza far storie e lui si è allontanato a piedi, ostentando la calma di chi è sicuro di poterla fare franca. Infatti, quando i rapinati hanno chiamato le forze dell'ordine e sono stati raggiunti sul posto dai carabinieri, del bandito non c'era più alcun segno.
La cosa più probabile è che avesse un complice in attesa o anche un veicolo (auto o, più probabilmente scooter, visto l’abbigliamento) parcheggiato nelle vicinanze. La dinamica della rapina è perfettamente plausibile ma l’interrogativo è come potesse sapere l'ignoto rapinatore che quei due erano i “cassieri” della sala scommesse e che il bottino era davvero ingente. Le indagini, quindi, si stanno svolgendo a 360 gradi: tutte le piste sono possibili compresa quella di una “talpa” all’interno delle ditte coinvolte.
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