«Con la Città metropolitana basilare sarà l’unità dei comuni»

PORTOGRUARO. Vuole essere l’erede di Antonio Bertoncello, il sindaco del centrosinistra. Lui è Marco Terenzi, già consigliere comunale negli anni Novanta. Che cosa l’ha spinta a candidarsi sindaco?...
DE POLO - DINO TOMMASELLA -PORTOGRUARO - CANDIDATO SINDACO TERENZI
DE POLO - DINO TOMMASELLA -PORTOGRUARO - CANDIDATO SINDACO TERENZI

PORTOGRUARO. Vuole essere l’erede di Antonio Bertoncello, il sindaco del centrosinistra. Lui è Marco Terenzi, già consigliere comunale negli anni Novanta.

Che cosa l’ha spinta a candidarsi sindaco?

«Sono stato sollecitato da più parti, venendo designato all’unanimità dal Pd: una scelta su cui si è costruita una coalizione inclusiva, coesa e coerente».

Con l’istituzione della Città metropolitana quale dovrà essere il ruolo di Portogruaro?

«Dovrà riconfermare il proprio ruolo di comune capoluogo del comprensorio; ma dovrà anche sviluppare un confronto trasparente e concreto con San Donà. Città metropolitana, riforma sanitaria e della scuola, rapporti con il Friuli Venezia Giulia, ripresa economica, e i temi come rischio idraulico o servizi di area vasta impongono coesione nell’area e fra i comprensori di Portogruaro e San Donà intorno all’idea di Veneto Orientale».

Come pensa di rilanciare l'economia locale e il problema del lavoro sul territorio?

«Attraverso interventi nell’ambito di un progetto d’area che coinvolga più enti locali per rendere accogliente il territorio per le imprese innovative: valorizzazione delle infrastrutture ed attivazione della banda larga; una comune politica fiscale e di sburocratizzazione; un maggior raccordo fra scuola e impresa per allineare le competenze dei giovani al mercato; la valorizzazione dell’ area dell’East Gate Park e in chiave turistica del centro storico e del nostro territorio».

È d’accordo con l’eventuale unione e fusione dei comuni limitrofi?

«Certamente. La vedo come una soluzione all’aumento dei bisogni accompagnato dai tagli di risorse. Una strada è quella di abbandonare i campanilismi e costruire nuove istituzioni che rispondano ai bisogni di cittadini; in particolare dei più fragili, di famiglie e di imprese, in modo efficiente».

Capitolo ospedale unico. Quel sarà il futuro dell’ospedale di Portogruaro? Come evitare le fughe verso il vicino Friuli Venezia Giulia?

«Esiste oggi l’ospedale di rete sui due poli, che dovrà mantenere professionalità, specializzazione e tecnologie adeguate. È la nostra chiara indicazione alla Regione. Peraltro, tra la gente, ho colto come non si consideri l’ospedale unico una priorità; e si consideri invece necessario il completamento della rete dei servizi territoriali sanitari per la continuità assistenziale e per la cronicità. Se poi la Regione insistesse sull’ospedale unico è razionale e logico pensare alla sua collocazione a ridosso del confine con la Regione Friuli». (r.p.)

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