Con la “chimica verde” in arrivo 90 assunzioni

L’accordo siglato l’altra notte da Versalis (Eni) e i sindacati apre nuovi orizzonti Porto Marghera rinasce: 200 milioni per produrre oli vegetali. Cresce l’indotto
Di Gianni Favarato

Un investimento di 200 milioni di euro per costruire, entro il 2017, un nuovo impianto di lavorazione di oli vegetali – in joint ventura con l’americana Elevance – che assumerà 90 dipendenti e darà lavoro ad un nuovo indotto; più altri 50 milioni di euro per le manutenzioni straordinarie dell’impianto di cracking già in funsione da anni che continuerà a rifornire di etilene, via pipe-line, tutto il nord Italia. È questo il quadro degli impegni sottoscritti l’altra notte da Versalis spa, la società chimica dell’Eni e dai segretari nazionali e locali dei sindacati dei chimici di Cgil, Cisl, Uil. L’accordo viene salutato da tutti come il primo passo per la rinascita della chimica in versione green a Porto Marghera, dove negli ultimi anni si sono viste solo chiusure di cicli produttivi e tagli di porti di lavoro.

«Questo progetto» spiega una nota dell’azienda «è parte integrante della nostra strategia che punta a sviluppare nuove iniziative per rafforzare il portafoglio prodotti, anche con il business della green chemistry, e a ottimizzare l’esposizione sui prodotti commodities. In questo contesto, lo stabilimento Versalis di Porto Marghera mantiene una posizione geografica di importanza strategica, che beneficia della vicinanza con il mercato del Nord Europa e del collegamento integrato con gli altri stabilimenti Versalis di Mantova, Ferrara e Ravenna». Per Eni si tratta di un «innovativo progetto di chimica verde, già avviato con Elevance Renewable Science, prevede lo sviluppo e l’industrializzazione, con impianti world-scale primi nel loro genere, di una nuova tecnologia per la produzione di bio-intermedi chimici da oli vegetali destinati a settori applicativi ad alto valore aggiunto quali detergenti, bio-lubrificanti e prodotti chimici per l’industria petrolifera». Nell’accordo siglato l’altra notte è prevista anche una fermata temporanea di sei mesi dell’impianto di cracking «finalizzato a far fronte – spiega la nota di Versalis – all’attuale congiuntura negativa del mercato e a ottimizzare le produzioni a valle, con un modello di relazioni industriali partecipativo che è fondamentale per gestire efficacemente progetti di trasformazione».

Positivi anche i giudizi dei sindacalisti. Per Gianluca Bianco, segretario nazionale dei chimici Cisl «ora ci comincia a vedere un futuro nuovo, più compatibile con l’ambiente e all’avanguardia nei mercati dei nuovi prodotti chimici green che può fare da traino ad altri investitori». Per Maurizio Don, segretario nazionale della Uilcem, il nuovo progetto di chimica verde dell’Eni«dopo tante chiusure di cicli produttivi, paga un debito storico a Venezia confermando Porto Marghera come area attrezzata, sia di infrastrutture che di professionalità necessarie ad avviare produzioni innovative che integrano gli impianti del cracking, con quelli della raffineria convertita al biodiesel». Infine, il segretario nazionale dei chimici della Cgil, Marco Falcinelli, aggiunge: «Abbiamo firmato con Versalis un accordo storico che conferma il ruolo centrale di Porto Marghera nel Nord Italia e si colloca in una fase di transizione che coniuga la vecchia chimica di base con la chimica del futuro che sarà sempre più verde».

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