Con la bici in piazza San Marco, per un caffè al Florian: riprendono le follie dei turisti

VENEZIA. Ecco, ci risiamo: basta un po' di sole, l'aria di primavera e riprendono le "follie" dei turisti, che scambiano piazza San Marco per una spiaggia o un bicipark.
Le foto sono di mercoledì 6 aprile: un gruppo di turisti sorseggia il caffè ai tavolini del Florian, con le bici da corsa "posteggiate" sul totem che ricorda che in piazza ci si deve comportare con educazione, non si gettano rifiuti a terra, non si gioca a pallone, non si fanno i pic-nic...bisognerà aggiornarlo ricordando anche che a Venezia è vietato circolare in bici.
Poco lontano, in riva al Molo di San Marco, come sacchi gettati a terra, alcuni turisti si riposano e prendono il sole, incuranti di essere nel centro del centro di Venezia. D'altra parte, nessuno li riprende, nessun vigile li fa alzare.
Naturalmente non si tratta della maggioranza dei visitatori di Venezia, ma sono comportamenti che ritornano di anno in anno come nulla fosse: basta ricordare il monumento delle Partigiana usato come un lettino da mare l'anno scorso o la Polizia costretta a intervenire solo pochi giorni fa in stazione, per quattro giovani svedesi che nella notte si tuffavano in Canal Grande dal ponte degli Scalzi.

Poi ci sono i turisti che - al contrario - sono pronti a lunghe, lunghissime code pur di vedere Palazzo Ducale: attese non determinate solo dalla folla, ma anche dai nuovi controlli antiterrorismo all'ingresso del museo. In particolare, l’introduzione dei metal detector portatili con cui gli addetti alla sicurezza verificano la presenza e la natura degli oggetti metallici che portano con sé i visitatori, procedendo a ulteriori controlli nel caso si avverta qualcosa di poco chiaro. Il problema è che, appunto, gli addetti alla sicurezza non sono molti e per questo, necessariamente, l’ingresso dei visitatori del Ducale procede a rilento, creando appunto le code che si registrano in questi giorni. Sarebbe necessario che il loro numero fosse superiore, ma in questo caso aumenterebbero però anche i costi del servizio a carico della Fondazione Musei Civici. Che rischia, però, di avere comunque un riscontro non positivo sul piano degli incassi, sia perché entra meno gente all’interno del museo e sia perché c’è chi, spazientito per l’attesa e non avendo ancora acquistato il biglietto, preferisce rinunciare.
L’introduzione dei metal detector all’ingresso del Ducale è solo di pochi giorni fa e i dispositivi di sicurezza sono stati contemporaneamente installati anche al museo Correr. Proprio il primo giorno con i nuovi sistemi era scattato un allarme-bomba al Ducale - con alcuni pezzi di quarzo abbandonati da qualcuno all’interno del cortile del museo - che ha portato all’apertura di un’inchiesta da parte della magistratura che è ancora in corso.
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