«Con il nuovo piano urbanistico arriva un’altra colata di cemento»
JESOLO. Polemiche sul Pat, le opposizioni sottolineano l’astensione. E anche il M5S critica il consumo di suolo. «Ci siamo astenuti poiché ci riserviamo di dare un parere più completo quando potremo analizzare il piano», dicono Alberto Carli e Giorgio Pomiato della Lega, «e abbiamo forti dubbi. Il blocco della ricomposizione alberghiera con l’avvicinamento al fronte mare della possibilità di svincolo alberghiero è un parametro di salvaguardia tutto da verificare. La cancellazione del vincolo del 40% Erp senza alcuna risposta alternativa. La possibilità di chi governa di spostare in modo arbitrario e non ancora definito oltre un milione di metri cubi di edificazione non ancora realizzati. Sui 18 progetti strategici spicca la valorizzazione a ricettivo alberghiero di un bene appena venduto dal Comune ai privati (Sabbiadoro), la chiusura di una importante finestra a mare vicino a piazza Milano e la perdita dell’area adibita a tennis e sport a monte di piazza Torino che, nelle intenzioni di chi amministra, diventerà edificabile aggiungendosi a tutta l’area invenduta tra la chiesa di piazza Milano e quella di piazza Torino».
Critiche da Jesolo Bene Comune con Christofer De Zotti che lamenta i tempi stretti per esaminarlo: «Ci sono spunti positivi come la risposta allo sviluppo alberghiero o l’inserimento di un tema importante come l’ostello della gioventù. Ma ci sono pure il problema irrisolto della Sovrintendenza, la costruzione sulla finestra a mare di piazza Milano – noi siamo contrari–, la gestione dell’operazione Sabbiadoro venduto come stabilimento e ora previsto come albergo, la futura gestione della volumetria congelata che sarà spalmata in città non sappiamo ancora con che criteri, il debole accenno al tema fondamentale della mobilità sostenibile».
Dai 5 Stelle nuovi attacchi: «Ci domandiamo il perché della mantenuta potenzialità edificatoria dei 2.940.000 metri cubi ereditata dal precedente Prg. Il Pat, anche in questo caso, conferma il mantenimento del massimo di superficie trasformabile, cioè circa 375.760 metri quadri, corrispondenti a circa 59 campi da calcio, a questi si deve includere la superficie agricola destinata ad opere pubbliche statali o di competenza regionale, come l’autostrada del mare».
L’assessore all’Urbanistica Otello Bergamo replica a tutti: «Grazie a questo nuovo Pat, l’amministrazione avrà la possibilità e il diritto di convertire 37 ettari di superficie agricola, ma questa giunta ha compiuto la una scelta opposta, cioè non intaccare la Sau, superficie agricola utile».
Giovanni Cagnassi
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