Con il metro svuota le cassette delle offerte
CHIOGGIA. Aveva appena inserito la cordella metrica, alla cui estremità aveva attaccato due tratti di nastro biadesivo, nella fessura della cassetta delle offerte, quando i poliziotti gli hanno battuto sulla spalla e gli hanno chiesto di andare con loro in commissariato. Era giovedì mattina e P.I., cittadino albanese di 56 anni, domiciliato in provincia di Padova e irregolare in Italia, è stato così sorpreso per l’ennesima volta a rubare le monetine delle offerte in una chiesa, questa volta a Chioggia: è stato denunciato ed espulso.
Il suo sistema era semplice: inseriva il metro flessibile nella fessura delle cassettine e lo ritirava con attaccate, grazie al biadesivo, alcune monete e, se andava bene, anche banconote. Nessuno scasso: poteva ripetere l’operazione rapidamente più volte e non dava nell’occhio. Un metodo talmente efficace che da due anni, quasi indisturbato, P.I. passava da una chiesa all’altra.
Ma i parroci di Chioggia se n'’erano accorti. Non tanto del ladro, ma del ridotto contenuto delle cassettine che, ogni tanto, era drammaticamente misero. Che i fedeli stessero diventando meno generosi? Si erano chiesti le prime volte. Ma poi le offerte tornavano a salire e, soprattutto, parlando tra loro, i sacerdoti avevano capito che il problema riguardava un po’ tutti. E, in qualche caso, c’erano anche le riprese degli impianti di videosorveglianza. Così avevano presentato denuncia e la polizia aveva effettuato una serie di indagini discrete, con appostamenti e servizi di sorveglianza.
Il problema era che quella persona immortalata nelle immagini non sembrava conoscerla nessuno. Mano a mano però che aumentavano i colpi, si scoprivano anche delle regolarità nell’azione del ladro. Ad esempio gli orari che, in molti casi, si ripetevano. Così giovedì mattina era stata predisposta la trappola con buone speranze di riuscita. E, puntualmente, il ladro si è presentato in una chiesa di Chioggia e ha messo in atto la sua tecnica “segreta”, giusto in tempo per essere colto in flagrante.
L’esame dei suoi precedenti ha rivelato che non era la prima volta ma che, anzi, aveva girato gran parte del Veneto con quell’originale strumento per violare le cassettine delle offerte senza scassinarle. In fondo, pensava il ladro, probabilmente «io ne ho bisogno e se chiedessi la carità qualcosa mi darebbero». Magari sì, o magari quei soldi servivano per qualche povero che non ruba agli altri poveri.
Diego Degan
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