Con coltelli e taser in Tribunale di Venezia: giovane denunciato

Chioggia. Il trentacinquenne si è giustificato affermando che gli servivano in caso di aggressione
VENEZIA. Deve presentarsi davanti a un giudice per essere processato per estorsione e cosa fa?


Arriva alla cittadella della giustizia di Venezia - dove, ieri, era in programma l’udienza - con nello zainetto non solo due piccoli coltelli a serramanico da boy scout, con la lama di 3 e 4 centimetri (legali, ma che in ogni caso non possono di certo entrare in un tribunale), ma addirittura portandosi appresso un taser: un’arma elettrica potenzialmente molto pericolosa, tanto che non solo il suo possesso è totalmente proibito in Italia ai privati, ma anche l’utilizzo da parte delle forze dell’ordine non è ancora stato normato. Si compera su molti siti online, ma è illegale.


«Mi serve se vengo aggredito», ha cercato di giustificarsi F.L. chioggiotto di 35 anni, con gli allibiti vigilanti della compagnia Securitalia, responsabili dei controlli con il metaldetector all’ingresso degli uffici giudiziari veneziani, che quasi non potevano credere ai loro occhi, quando hanno visto la sagoma inconfondibile del taser e dei due coltellini a serramanico stagliarsi tra le immagini dello scanner ai raggi x sotto il quale l’uomo aveva appoggiato il suo zainetto.


In questi anni, i vigilanti hanno spesso bloccato forbici e coltelli di ogni misura, nelle borse di testi, imputati, persino di un avvocato, “dimentichi” di quello che si portavano appresso. Ma mai si erano trovati davanti un’arma elettrica potenzialmente così pericolosa.


F.L. è, però, passato rapidamente dalla spavalderia alle lacrime, quando si è reso conto di aver fatta davvero grossa: oltre all’accusa di estorsione, dovrà ora rispondere di possesso e detenzione di arma


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