Comuni ricicloni, nel Veneziano l’eccellenza frenata dal turismo

Il capoluogo, Caorle, Jesolo, San Michele al Tagliamento e Chioggia non raggiungono la sufficienza fissata al 65% di raccolta differenziata. Ceggia leader con l’81% (in Veneto si piazza al 75° posto)
Di Carlo Mion

Trascinata da un Veneto virtuoso da anni nella raccolta differenziata e nella limitata produzione di rifiuti secchi che finiscono in discarica, anche la nostra provincia mostra segni di miglioramento nella classifica dei comuni “ricicloni” che per la prima volta quest’anno viene stilata da Legambiente su base regionale. L’associazione ambientalista introduce anche un nuovo parametro di valutazione: la produzione di rifiuto secco, cioè di quanto finisce in discarica e non nella cosiddetta “economia circolare del rifiuto”. Anche introducendo questo significativo parametro, i 44 comuni veneziani hanno comportamenti che nell’insieme meritano più che la sufficienza. Va tenuto presente che nella classifica incide, in maniera negativa, la gran presenza di turisti sul litorale e naturalmente nel centro storico di Venezia.

Il comune più virtuoso sul fronte della raccolta differenziata è Ceggia che a livello veneto si piazza al 75º posto, ma primo tra i veneziani con oltre l’81% di rifiuti raccolti in maniera separata. Da considerare che in Veneto i più bravi sono gli abitanti di Castelcucco, in provincia di Treviso, che raccolgono con la differenziata l’89 per cento di quanto producono come scarto. I dati si riferiscono allo scorso anno.

La classifica dei comuni ricicloni non si basa però unicamente sulla raccolta differenziata ma è costruita a partire dall’indice di buona gestione che tiene conto anche di quantità di rifiuti prodotti, sicurezza nello smaltimento ed efficacia del servizio. In Italia il Veneto rimane primo con il 68,04 per cento di comuni ricicloni, 394 su 579 (nel 2014 erano 389).

Legambiente mette come tetto di percentuale da raggiungere per ottenere la sufficienza il 65 per cento di riciclato. Dei 44 comuni veneziani solo in sette non ce la fanno. Si tratta di Caorle (42,3%), Jesolo (44,1%), San Michele al Tagliamento (50%), Venezia (50,4%), Chioggia (57%), Mira (58,2%) e Dolo (58,9%). Come si vede gli ultimi cinque posti della classifica sono occupati dalle principali località balneari del nostro litorale e dal capoluogo Venezia. Centri che devono fare i conti con una forte presenza - milioni di persone a stagione - turistica. Tra le località turistiche spicca il buon risultato di Cavallino Treporti che nonostante la presenza di oltre 6 milioni di turisti a stagione, contro i 13 mila abitanti, riesce a raggiungere il 67,62% di raccolta differenziata.

Da quest’anno Legambiente ha introdotto il parametro del rifiuto secco prodotto da ogni singolo abitante. Se in Europa per ottenere la sufficienza il tetto massimo sono i 100 chili, per l’associazione non si deve superare quota 75 chili. Nel Veneziano gli abitanti di 8 comuni restano entro i 75 chili prodotti e altri 20 sotto i 100. Si tratta in pratica di una valutazione sulla sensibilità ambientale del consumatore giudicato se presta attenzione se i contenitori dei prodotti acquistati sono riciclabili oppure no.

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