Comune-sindacati, a Venezia rottura a un passo sul contratto

La Cgil alza la voce: «Il sindaco la smetta di comportarsi da padrone e si impegni a tenere fede agli impegni assunti» 

VENEZIA. L’ultimo «treno» per firmare il contratto decentrato dei dipendenti comunali passerà giovedì prossimo, nella riunione in programma a Ca’ Farsetti tra l’amministrazione da una parte e sindacati e Rsu dall’altra. Se non si raggiungerà l’accordo, sarà rottura, definitiva. È l’ultimatum che arriva al Comune dai comunicati della Cgil e delle Rsu.

«Siamo stanchi dei continui rinvii, della mancanza di chiarezza e della volontà di gestire tutto unilateralmente che rimane il faro che muove la Giunta Brugnaro» dichiara Daniele Giordano, segretario generale Cgil Funzione Pubblica.

«Dopo quasi otto mesi di trattativa non possiamo che sottolineare come questa amministrazione non stia lavorando nell’interesse della città trovando un accordo per un vero contratto decentrato che rilanci i servizi e la qualità del lavoro all’interno dell’Ente. Brugnaro continua a pensare di poter disporre liberamente delle risorse dei lavoratori e sta procedendo solo su quei servizi che reputa utili alla propria propaganda piuttosto che all’interesse della città. Considerazioni sono evidenti se pensiamo al fatto che ad oggi i progetti su cui l’amministrazione ha puntato sono quelli sui vigili e per il cerimoniale. Attività, con il massimo rispetto per i lavoratori che le svolgono, che servono alla propaganda sulla sicurezza e a Brugnaro per intessere le sue relazioni non si sa se in veste di sindaco o di imprenditore. Come Cgil vogliamo un contratto decentrato vero che serva ai lavoratori e alla città e per questo per noi il 28 giugno è l’ultima chiamata per trovare un intesa. Se invece il sindaco pensa ancora di fare il padrone, siamo pronti a contrastarlo con tutte le forze che abbiamo e senza escludere nessuna forma di lotta».

Da parte loro, le Rsu in una nota denunciano i «comportamenti dilatori ormai cronici della Delegazione di Parte Pubblica. Il 13 ottobre 2017 l’amministrazione, con le organizzazioni sindacali, davanti al Prefetto si impegnava ad “avviare immediatamente le trattative, stabilendo un calendario condiviso, e a concluderle nel più breve tempo possibile”. Al giorno 20 giugno, dopo 8 mesi, la trattativa era ancora impegnata a meno della metà della piattaforma presentata, con essenziali porzioni del testo già discusso che risultano ancora lontane da un accordo. In questi giorni l’amministrazione ha continuato a presentare generiche proposte su cambiamento dell’Orario di Lavoro del personale, sull’eliminazione per alcuni settori (mai definiti) dell’attuale flessibilità oraria e sulla riduzione della quota della produttività . La Rsu ritiene che questa condotta, oltre a mancare nella sostanza gli accordi firmati, sia intesa ad indebolire le organizzazioni sindacali che non si sono piegate alla volontà del Sindaco».

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