Comune nega l’intitolazione del parco alla memoria di Valeria Solesin

CADONEGHE. Nessun parco a Cadoneghe intitolato a Valeria Solesin: la proposta dei consiglieri Silvio Borella (Insieme per Cadoneghe) e Devis Vigolo (Futuro comune) di dedicare alla studentessa il parco di via Vasari, è stata bocciata dalla maggioranza che sostiene il sindaco Michele Schiavo. «Per legge le intitolazioni devono avvenire a dieci anni dalla morte e chiederemo una consultazione dei cittadini» ha motivato il primo cittadino. «Indignano questi atteggiamenti» dichiara invece Borella, «perché nemmeno per proclamare i santi si attendono ormai dieci anni. Qui non si trattava di assegnare colpe a qualcuno né di assumere posizioni politiche: era l’occasione di dimostrare compattezza e contrarietà verso le strategie del terrore». Sdegno lo esprime anche un cittadino, Giuseppe La Rosa, che ha scritto una lettera di pubbliche scuse ai genitori di Valeria, sostenendo di vergognarsi per il diniego dell’amministrazione. Il limite temporale che impone siano trascorsi almeno dieci anni dalla morte della persona cui si voglia intitolare una struttura pubblica, è sancito nientemeno che da un regio decreto del 1923. «Ciononostante, invece di bocciare la proposta» prosegue Borella, «avrebbero potuto approvarla, inserendo la riserva di un’eventuale modifica o richiesta al ministero».
Valeria Solesin è la studentessa veneziana morta il 13 novembre nel sanguinoso attacco terroristico a Parigi, insieme ad altre 129 persone. Il sindaco, manco a dirlo, difende con decisione la posizione adottata dalla maggioranza.
«Fermo restando il dolore per la terribile morte di Valeria» sostiene Michele Schiavo «la nostra scelta è motivata dal rispetto del regolamento e dal voler evitare di agire sull’onda dell’emozione. È vero, si potrebbe chiedere una deroga al ministero dell’Interno, ma preferiamo consultare i cittadini, chiamandoli a scegliere tra una rosa di nomi a chi intitolare le strutture pubbliche che ne sono ancora sprovviste. Vorrei infine ricordare che se avessimo ascoltato le minoranze, il parco di via Vasari avrebbe già due nomi in due mesi: gli stessi consiglieri proposero ad ottobre di intitolare l’area verde alla diciottenne pakistana Malala Yousafzai, Nobel per la Pace. Bocciammo la proposta per i medesimi motivi».
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