Comune e Caritas disponibili ad aiutare i tre senzatetto di Mira

Dopo la gara di solidarietà tra i residenti in campo anche l’amministrazione e l’associazione cattolica Vendramin: «Restare lì significa rischiare la morte». Dori: «Li seguiremo ma dovranno darsi da fare»

MIRA. Comune di Mira e Caritas della diocesi di Venezia pronti ad aprire le porte ai dormitori e a trovare una soluzione abitativa ai tre disperati che vivono nei garage sotterranei delle Poste di Mira.

Ad una condizione però, almeno da parte del Comune: che i tre si diano una mossa e che chiedano ufficialmente aiuto ai servizi sociali, come era stato loro chiesto di fare dagli assistenti sociali e dagli operatori di strada già da qualche mese.

Tre senzatetto vivono al freddo sotto le Poste


Il caso che sta scuotendo Mira è quello di Roberto Pagano, un pensionato di 69 anni e poi di un operaio quarantenne, Walter di origine sarda e di un quarantenne che soffre di problemi di dipendenza. Tutti e tre fin dall’epoca della giunta guidata dal grillino Alvise Maniero abitano nei seminterrati delle poste in Piazza Gallina a Mira Taglio. Persone che vivono e dormono fra immondizie e topi e, soprattutto, nel freddo glaciale più totale di queste notti d'inverno. Il sindaco Marco Dori sulla questione intende fare chiarezza per evitare facili strumentalizzazioni.

«Una situazione», ammette Dori, «intollerabile che abbiamo ereditato dalla scorsa amministrazione, e che certo non può continuare. Va detto però che queste persone sono state già contattate sia da me che dagli operatori di strada. Gli è stato detto che devono farsi avanti loro presentare una richiesta di aiuto agli uffici competenti. Senza una loro richiesta non possiamo intervenire».

Una volta partita la richiesta non sarà difficile trovare una soluzione temporanea. «Si verificheranno le residenze dei tre», spiega Dori, «e si capirà quale Comune dovrà far fronte al problema. Di certo è a nostro carico il signor Roberto Pagano che ha la residenza a Mira. Per tutti sarà necessario oltre che a trovare loro un tetto anche far partire un percorso che punti all’inserimento lavorativo».

Anche la Caritas con il suo referente locale Francesco Vendramin, che ha gestito la casa alloggio per stranieri San Raffaele e attualmente dirige il dormitorio per senza tetto di Marghera, si fa avanti: «Siamo disponibili a ospitare queste tre persone dando loro un pasto caldo e un tetto per passare almeno l’inverno. Il fatto è che sia Casa San Raffaele che il dormitorio di Marghera sono pieni e tre posti non sono facili da trovare. Stiamo comunque prendendo in carico il problema per risolverlo in tempi rapidi. In pieno inverno con queste temperature passare la notte in quel posto, significa rischiare la morte».

È infine scattata, dopo una visita domenica di politici e comitati locali, anche una gara di solidarietà e tanti cittadini spontaneamente hanno portato a queste persone viveri, vestiti e coperte. E questa, forse, è la notizia migliore.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia