Comune al Tar per bloccare l’impianto a biogas
La Regione approva l’impianto di biogas di Gardigiano e il Comune ricorre al Tar. Si arricchisce di un nuovo capitolo questa vicenda, dopo che più volte la giunta di Giovanni Battista Mestriner ha dato parere contrario al progetto di produzione di energia, alimentato a biogas di origine agricola, che dovrebbe sorgere all’interno dell’azienda agricola Pesce Massimo di via Frattin, per la produzione di energia della potenza di 599 kilowattora.
Ora il Comune punta a bloccare l’autorizzazione rilasciata con un decreto del presidente della giunta regionale del 7 giugno scorso e poi ratificata con una delibera il 28 dello stesso mese. Una vicenda che si trascina da anni e che nel frattempo ha visto anche la creazione di un comitato locale, con referente l’avvocato Marco Tiffi, residente proprio nella frazione scorzetana, contrario a questo progetto. Anche il Comune aveva preso posizione con una delibera contro l’impianto per tre motivi.
Innanzitutto la questione legata alla viabilità. Nel documento approvato dalla giunta, si faceva riferimento all’insufficienza delle vie d’accesso, alla pericolosità delle strade, che non possono accogliere un aumento dei mezzi. Il secondo aspetto riguardava le tante famiglie che si sono nella zona e, da ultimo, la vincolata Villa Frattin, che è stata la residenza del primo sindaco di Scorzè. La ditta aveva presentato e modificato il piano del traffico ma in quella occasione non aveva convinto Mestriner e i suoi assessori. E così il Comune aveva invitato la proprietà a trovare un’altra area dove costruire il progetto di biogas, chiedendo di non prevederlo in via Frattin.
C’è stata, poi, la conferenza dei servizi, in cui Scorzè aveva espresso il proprio dissenso, mentre gli altri enti si erano detti favorevoli. A quel punto la palla è passata alla Regione, che ha autorizzato la costruzione e l’esercizio dell’impianto, con tanto di pubblicazione nel Bur del 16 luglio scorso. Data da cui decorre il termine se si decidesse di impugnare in sede giurisdizionale quanto deciso. E all’unanimità, la giunta di Scorzè ha scelto di andare al Tar.
Alessandro Ragazzo
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