Comune, 63 contenziosi per mezzo milione di euro

San Donà. Il sindaco: «Io e la comandante Sellan siamo state lasciate sole» I risultati della commissione d’indagine sulla difficile situazione in municipio
Di Giovanni Cagnassi

Commissione d'indagine sul personale, lo sfogo del sindaco Zaccariotto a porte chiuse in Consiglio comunale nell'ultima seduta infuocata per via dei numerosi contenziosi nati in Comune con i dipendenti e il mezzo milione di euro di spese che adesso la città dovrà sopportare.

Il sindaco ha subito protestato con forza: «Ci avete lasciate sole», riferendosi alle ripetute denunce subite da lei e dal comandante della polizia locale Danila Sellan, «così come è accaduto con i segretari comunali che si sono succeduti».

Un riferimento ai vari contenziosi che hanno interessato il comando della polizia locale nell'ormai noto caso Pasetto. I risultati della commissione, che ha esaminato i numerosi contenzioni con il personale del passato e del presente, sono stati discussi a porte chiuse nonostante la richiesta del sindaco che voleva una seduta pubblica e aperta a tutti per ripercorrere ogni tappa dei contenziosi e denunciare pubblicamente anche risvolti sconosciuti, legati a minacce e tensioni di ogni genere.

I consiglieri hanno preferito le porte chiuse, trattandosi di argomenti delicati che hanno finito per coinvolgere tutti, partendo dal ’98 a oggi. Circa 500 mila euro di spese sostenute per i legali e risarcimenti, 63 cause, 43 delle quali hanno riguardato l'ex caposervizio della polizia amministrativa, Marco Pasetto.

Il sindaco ha voluto leggere la sentenza definitiva sul licenziamento e ricordare anche il periodo in cui fu assunto, dopo altre vicende conosciute dall'allora amministrazione comunale al momento del suo arrivo.

«Io avrei voluto le porte aperte in Consiglio comunale», dice sicura, «a differenza dei consiglieri del Pdl e del Pd e di altri che evidentemente si sono sentiti chiamati in causa perché presenti all'epoca. Non sono un mistero le multe che Pasetto mi fece, ben sapendo che, essendo capo dell'amministrazione comunale, non potevo difendermi. Non sono un mistero le lettere ricevute a Natale in cui si minacciava la mia famiglia augurandole del male. Sono stati anni difficili, in cui ci siamo sentiti soli, in particolare io e la comandante Sellan, in una battaglia che ha riconosciuto con sentenza i danni provocati alla macchina amministrativa e alla nostra immagine».

E, infatti, Zaccariotto ha incassato la solidarietà sul piano umano anche dei gruppi di opposizione in merito alla scabrosa vicenda. La questione delle risorse spese dal Comune, una cifra sicuramente importante, è passata in secondo piano davanti al racconto accorato del sindaco, proteso a dimostrare il risultato finale ottenuto, alcuni errori di procedura della commissione formata dai consiglieri di maggioranza e opposizione che hanno passato al setaccio 14 anni di denunce incrociate che purtroppo continueranno, visto che ancora ci sono questioni aperte sul personale.

Contenziosi di vario genere ed episodi di mobbing che proseguono con i rispettivi legali incaricati dalle parti in causa, senza che delegati e sindacati in genere siano intervenuti apertamente perché ormai tutti puntano direttamente al tribunale e alla speranza di ottenre dei risarcimenti. Costi che poi alla fine saranno i cittadini a pagare attraverso le tasse.

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