Comunali, vertice al veleno sul contratto decentrato

È durissimo lo scontro tra la Cisl che ieri ha dato il via libera alla sottoscrizione e gli altri sindacati: «In 14 vogliono imporre la loro volontà a 3 mila dipendenti»
Tantucci Interpress Venezia, 10.10.2007.- Protesta davanti al Comune di Venezia dei lavoratori delle cooperative prestanti servizio presso i Musei Civici Veneziani.-
Tantucci Interpress Venezia, 10.10.2007.- Protesta davanti al Comune di Venezia dei lavoratori delle cooperative prestanti servizio presso i Musei Civici Veneziani.-

«In 14 vogliono imporre la loro volontà a circa tremila dipendenti comunali sul contratto decentrato».

È durissima la presa di posizione di Cgil, Uil, Csa, Diccap e Cobas - alla vigilia oggi dell’incontro in Comune per la sottoscrizione del contratto integrativo firmato solo dalla Cisl - contro l’assemblea tenuta ieri tra gli iscritti al sindacato cattolico che ha dato il via libera all’accordo.

«Si è svolta ieri l’assemblea degli iscritti alla Cisl del Comune di Venezia», si legge nella nota», nella sede della Municipalità di Mestre in Via Sernaglia. All’assemblea hanno partecipato 21 persone e in 14 hanno votato a favore del contratto decentrato, 5 hanno votato contro e 2 si sono astenute. Con questi numeri ridicoli la Cisl pensa di imporre, insieme a Brugnaro, il contratto decentrato a 3.000 lavoratori del Comune di Venezia e deve sapere che come Cgil, Cobas, Csa, Diccap, Uil e Rsu ci opporremo con tutte le forze. Il sindaco ci attacca accusandoci di essere poco rappresentativi per i 1.200 ricorsi presentati contro le valutazioni ricevute dai dipendenti ed è l’ispiratore della riunione farsa - sembra più una bisca clandestina più che un’assemblea - che avalla le sue scelte. La Cisl non dovrebbe prestarsi a queste scelte sancendo patti e logiche politiche che danneggiano le persone che dovrebbe rappresentare. Come organizzazioni sindacali e Rsu auspichiamo che domani (oggi ndr), visto che siamo tutti convocati per la firma, sospenda la sua scelta e apra un serio confronto con tutte le organizzazioni sindacali e la Rsu in modo da arrivare ad un referendum libero tra tutti i lavoratori. Queste scelte confermano purtroppo che quello in discussione non è un decentrato innovativo e di qualità ma il contratto dei dipendenti di Brugnaro che può fare il padrone nelle sue aziende ma non nella casa di tutti i cittadini che è il Comune di Venezia».

Replica Massimo Grella, della Cisl Funzione Pubblica: «A maggioranza l'assemblea ha votato per la sottoscrizione del contratto decentrato. Alcuni hanno dovuto andarsene prima e hanno comunque inviato messaggini di adesione. Ma la partecipazione c'è stata. Spiace che Cgil e Uil che abbiamo fatto entrare all'assemblea, una volta usciti abbiano subito pensato bene di criticare questi risultati. Sono stati ospitati senza problemi e in assemblea abbiamo anche letto il testo della proposta di accordo (cosa che loro non fanno mai) che abbiamo affrontato all’insegna della concretezza. Andremo al confronto nel referendum che loro vogliono portare avanti. Speriamo piuttosto che non ci siano contraccolpi che impoveriscano la parte variabile da 2 milioni e 600 mila euro, scelta dall’amministrazione. Mi riferisco al decreto Madia e a possibili contraccolpi».(e.t.)

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