Comunali, lunedì una nuova assemblea

Passato il Salva Venezia resta in bilico il piano di rientro del debito. Oggi l’annuncio di Zappalorto
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 03.06.2014.- Insediamento del commissario del comune di Venezia Prefetto di Trieste Vittorio Zappalorto.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 03.06.2014.- Insediamento del commissario del comune di Venezia Prefetto di Trieste Vittorio Zappalorto.

Il «SalvaVenezia» alla fine è arrivato. Ma per salvare davvero Venezia la strada è appena cominciata. Lo sanno bene a Ca’ Farsetti, lo hanno capito anche i sindacati. Che adesso, finita l’occupazione del municipio, si interrogano sul da farsi. Linee non proprio unitarie. E prime divisioni. Tra chi come il Diccap o i Cobas aveva ipotizzato l’«occupazione a oltranza», chi come i confederali si dimostra più prudente. Anche con l’approvazione della norma che riduce le sanzioni per lo sforamento del Patto di Stabilità restano comunque 52 milioni da coprire. E i soldi per chiudere il bilancio 2015 e per pagare i progetti e le indennità integrative ai dipendenti non ci sono. Il subcommissario al Bilancio Vito Tatò lo ha detto chiaro e tondo: «senza i soldi disponibili non possiamo fare alcun accordo».

La speranza è adesso centrata sul fatto che il governo, aperti gli occhi sulla situazione veneziana, faccia un passo ulteriore. Cioè approvi la proposta avanzata dal commissario Vittorio Zappalorto di un piano di rientro triennale del debito. Non uno «scontro», insomma, ma la possibilità per la città di impostare un piano in tre anni. Oggi Zappalorto sarà di nuovo a Roma per parlare con i funzionari della Presidenza del Consiglio.

Si tratta di convincere della possibilità che il bilancio possa essere almeno impostato. «Vorrei lasciare alla prossima amministrazione una ipotesi approvata dalla giunta», ha detto Zappalorto.

Situazione ancora esplosiva, dunque. Sarà come dicono quasi all’unisono le forze politiche della vecchia maggioranza colpa dei meccanismi del Patto. Che non può essere rispettato conteggiando anche entrate che non ci sono più come la Legge Speciale e il Casinò nei parametri da rispettare. Secondo le opposizioni la responsabilità è in parte anche di chi ha fatto i bilanci fino ad oggi.

Ma comunque sia, la situazione è quasi alla paralisi. per star dentro alle sanzioni, il governo del commissario ha tagliato quasi tutto il tagliabile. Contributi alle società, spese non necessarie. Ma il peggio potrebbe ancora arrivare. Senza il Piano di rientro, dicono a Ca’ Farsetti, adesso potrebbero essere tagliati non solo gli stipendi aggiuntivi dei dipendenti e dei vigili urbani, ma anche i servizi ai cittadini. Oggi il commissario dovrebbe annunciare iniziative di confronto con i cittadini «per spiegare come stanno davvero le cose».

I dipendenti si riuniranno nuovamente in assemblea lunedì prossimo.(a.v.)

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