Comunali esasperati, lo scontro diventa frontale
VENEZIA. Bloccare le stazioni ferroviarie di Venezia e Mestre impedendo la partenza dei treni. Scioperare sì, ma non per un giorno: per un mese consecutivo. Prevedere altre possibili forme di protesta eclatanti che coinvolgano la collettività per una battaglia che ha come obiettivo il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e la sua Giunta.
È stato questo il tenore acceso di molte delle proposte scaturite nella prime due assemblee generali che i sindacati (tranne la Cisl) hanno convocato ieri al Palaplip di Mestre per programmare le manifestazioni di protesta contro il nuovo contratto decentrato dei dipendenti comunali che l'Amministrazione ha firmati appunto con il solo sindacato cattolico, senza trattare con gli altri sindacati.
La proposta avanzata alle assemblee (ce ne saranno altre due oggi a Venezia) dai sindacati (Cgil, Uil, Diccap, Cobas e Rsu) era quella di programmare una giornata di sciopero dei dipendenti comunali già a ottobre e quindi una fiaccolata per la democrazia nel mese di novembre, che si sarebbe conclusa sotto il Municipio di Ca' Farsetti.
Ma i toni accesi di molti dei dipendenti, esasperati da continui «no» dell'Amministrazione alla trattativa, dalle azioni unilaterali e anche dal sostanziale rifiuto del risultato del referendum tra i lavoratori - che aveva di fatto bocciato l'accordo che ora è stato reiterato e sottoscritto dalla sola Cisl - mettono in difficoltà gli stessi rappresentanti sindacali.
«Non possiamo certo promuovere azioni di protesta che vadano oltre la legalità e possano creare problemi di ordine pubblico», commenta il segretario della Cgil Funzione Pubblica Daniele Giordano, «ma è un dato di fatto che la richiesta dei lavoratori è di azioni di lotta più incisive nei confronti dell'Amministrazione. Questo clima di tensione e esasperazione è purtroppo il risultato del modo in cui la giunta Brugnaro fino ad oggi ha rifiutato ogni apertura e ogni dialogo. La gente non vede altra soluzione che alzare il livello della protesta, e questo ci preoccupa».
La giornata di sciopero è stata comunque votata dall'assemblea, ma non è stata ancora fissata la data, perché il prefetto Carlo Boffi ha convocato per venerdì Comune e sindacati a Ca' Corner per un tentativo di conciliazione, che però - vista la conflittualità ormai instauratasi tra le parti - difficilmente avrà successo. «Sarà comunque quella la sede», spiega ancora Giordano, «in cui faremo presente anche alla Prefettura e al Comune le nostre preoccupazioni per il clima di esasperazione che si è ormai creato tra i dipendenti comunali e che potrebbe anche portare ad azioni che vadano oltre la normale protesta dei lavoratori».
Di fatto allo stato attuale il dialogo tra il Comune e i sindacati dei comunali sta avvenendo soprattutto nelle aule del Tribunale del Lavoro per le cause promosse per attività antisindacale. Nell'ultimo caso il giudice ha dato ragione al Comune, che aveva approvato il contratto decentrato con un atto unilaterale - ora decaduto, per la nuova firma di esso con la Cisl - di cui i sindacati avevano contestato la legittimità, giustificata invece dal magistrato per il momento delicato - tra Mostra del Cinema e presenza del Presidente della repubblica Sergio Mattarella - che l'Amministrazione comunale si era trovata a gestire al momento della sua approvazione. E la contrapposizione ora continua e rischia di farsi ancora più esasperata.
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