«Compro oro, serve la linea dura»
STRA. «Sulla questione dei Compro oro bisogna essere categorici. Bisogna che la questura imponga gli stessi obblighi che sono richiesti a Bologna cioè la fotografia e la realizzazione di una banca dati dell’oro acquistato dai residenti prima dell’invio in fonderia».
A dirlo senza giri di parole è il presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta Alessandro Campalto che porterà la questione all’attenzione dell’assemblea il prossimo venerdì. Campalto si dichiara sbigottito che esistano difformità di comportamenti fra questura e questura.
«Per evitare che i negozi di Compro oro si trasformino di fatto in ricettatori», spiega, «bisogna che l’oro oltre a essere fotografato possa restare reperibile per più degli otto giorni previsti dalla legge. Si potrebbe costringere questi negozi a depositare questi valori in banche ad hoc per almeno un mese. In questo modo si favorirebbero i controlli incrociati con le banche dati dei carabinieri. I residenti che tengono gioielli in casa sarebbe opportuno che poi li fotografassero e consegnassero le foto ai carabinieri nel caso in cui venissero rubati. In questo modo il circuito del passaggio di questi preziosi di mano in mano, e di negozio in negozio verrebbe spezzato».
Intanto oggi il prefetto Domenico Cuttaia incontrerà i cittadini di Stra e il gioielliere derubato Gianni Simionato dopo la cattura dei tre banditi (due uomini e una donna) che gli hanno razziato il negozio portando via 150 mila euro e lo hanno sequestrato lo scorso 3 gennaio. I banditi sono stati catturati grazie a una azione congiunta dei carabinieri di Chioggia e del nucleo investigativo di Venezia. Stanno dando ancora la caccia al quarto uomo della banda. (a.ab.)
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