Compra la tomba e la trova occupata, il defunto «abusivo» sarà sfrattato

Compra la tomba al cimitero ma la trova occupata. E adesso dovrà mandare un «avviso di sfratto» alla salma abusiva. Succede a San Michele, nella civilissima Venezia. Errore burocratico o svista, fatto sta che il terreno acquistato qualche anno fa dai coniugi Scarpa per assicurarsi una sepoltura futura è stato nel frattempo assegnato a un’altra persona, una signora americana. «Una cosa pazzesca», racconta Pietro Scarpa, noto antiquario veneziano che nel 1989 aveva deciso di dar seguito alla tradizione della sua famiglia acquistando un terreno nel campo XX. «Noi abbiamo la tomba di famiglia», racconta, «ma non c’è più spazio. I miei parenti purtroppo sono morti giovani, così con mia moglie abbiamo deciso di acquistare un pezzo di terreno, uno dei pochi che restavano disponibili, nel recinto XX. Era il 1989, e allora abbiamo firmato un contratto con il Comune per 99 anni. versando 17 milioni di lire dell’epoca, erano bei soldi». Succede che qualche mese fa Scarpa insieme alla moglie Tatiana Fava va a San Michele a portare i fiori ai parenti. «Quel giorno abbiamo deciso di dare un’occhiata anche al nostro terreno». Ed ecco la sorpresa. Un mucchio di terra, una croce. Proprio dove era stato costruito un cordolo di pietra d’Istria. Spazio «occupato», impossibile sbagliarsi. «Siamo andati in portineria a chiedere spiegazioni a Veritas», continua l’antiquario, «ci hanno detto che a loro sembrava una cosa impossibile e che dovevamo rivolgerci al Comune. Cosa che abbiamo fatto». Negli uffici di campo Manin i coniugi Scarpa trovano un’impiegata gentile che allarga le braccia imbarazzata. «Allora abbiamo fatto denuncia alla polizia mortuaria», dice Pietro Scarpa, «e adesso attendiamo di sapere cosa dobbiamo fare». «Per fortuna siamo in buona salute», sorride, «e poi io non sono affatto superstizioso. Ma chiediamo spiegazioni e vogliamo tornare al più presto in possesso del nostro terreno, acquistato regolarmente e pagato 17 milioni». C’è un problema. Che intanto nello spazio di Scarpa è stata sepolta una signora che aveva trascorso lunghi anni all’estero. E adesso forse il Comune dovrà inviare ai suoi familiari un vero «avviso di sfratto». Non soltanto gli inquilini se ne devono andare di casa. In questo caso non si tratta di «sfratto per necessità», scherza Scarpa. Ma vogliamo che ci dicano come è potuta succedere una cosa del genere. Se davvero di necessità si fosse trattato cosa sarebbe successo?». Un’usanza diffusa, quella di acquistare le tombe di famiglia e i terreni («aree inumatorie di famiglia») per assicurarsi il riposo eterno nel cimitero monumentale di San Michele. Ma i posti liberi adesso sono pochissimi. E possono nascere casi incredibili come questo.
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