Commissariato sotto organico e nel 2017 tre pensionamenti

CHIOGGIA. Il commissariato di Chioggia è già sotto organico e, dall’anno prossimo, lo sarà ancora di più e rischierà di non poter fare fronte alle esigenze di servizio. A lanciare l’allarme, numeri...

CHIOGGIA. Il commissariato di Chioggia è già sotto organico e, dall’anno prossimo, lo sarà ancora di più e rischierà di non poter fare fronte alle esigenze di servizio. A lanciare l’allarme, numeri alla mano, è Mauro Armelao, vice segretario nazionale di Ugl-polizia di Stato, nonché poliziotto in servizio proprio al commissariato di Chioggia. E i numeri parlano chiaro.

La dotazione del commissariato dovrebbe essere di 52 persone, ma quella reale è di 47, ovvero un 10% in meno. Sembra poco? Forse, ma le cose peggiorano se guardiamo le qualifiche superiori. Dovrebbero esserci infatti due funzionari, ma ce n’è uno solo; 7 ispettori, ma ce ne sono 3; 12 sovrintendenti, ma ce ne sono 6. Insomma qui la carenza raggiunge livelli del 50%. La statistica, però, si inverte se si considerano gli agenti/assistenti: dovrebbero essere 31 e sono 37, ovvero il 20% in più. L’anno prossimo, però, le cose «peggioreranno ulteriormente, in quanto, altri tre ufficiali (due ispettori e un sovrintendente) di polizia giudiziaria, cioè quelli abilitati al ritiro delle denunce e a fare tutta una serie di attività di indagine, se ne andranno in pensione» dice Armelao. «E tutto questo», continua il sindacalista, «comporterà non poche problematiche interne a livello organizzativo, ed esterne, per ciò che concerne le attività svolte nell’area di competenza. Ad esempio la vigilanza per i profughi a Conetta, che assorbe non poche risorse, in quanto la volante, in ogni turno di servizio, si deve spostare fino a Conetta, diminuendo così la prevenzione a Chioggia». Ma anche i controlli durante la stagione turistica o al porto commerciale («la Polizia di Frontiera è solo un sovrintendente»). «Se il Ministero non invierà nuovi ispettori e sovrintendenti» conclude Armelao «il commissariato rischia la paralisi».

Diego Degan

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