Commissariato di Jesolo arrestati i costruttori

I fratelli Andrea e Massimiliano Scarafoni coinvolti nell’operazione “Castrum” Sono accusati di diversi reati contro la pubblica amministrazione in Abruzzo
DE POLO - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO - CONF. STAMPA PER PRESENTAZIONE INAUGURAZIONE NUOVO COMMISSARIATO
DE POLO - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO - CONF. STAMPA PER PRESENTAZIONE INAUGURAZIONE NUOVO COMMISSARIATO
JESOLO. Agli arresti i costruttori del commissariato di Jesolo. La notizia è rimbalzata al lido direttamente da Giulianova, in provincia di Teramo in Abruzzo, dove sono stati ben otto gli arrestati, di cui quattro in carcere e quattro ai domiciliari, nell’operazione “Castrum”. Sono accusati di decine di reati contro la pubblica amministrazione commessi all’interno sia del comune di Giulianova sia della Asl di Teramo. E nelle indagini sono stati coinvolti, tra gli altri, anche gli imprenditori Andrea e Massimiliano Scarafoni. Un nome che è legato alla città di Jesolo e in particolare alla tormentata costruzione del commissariato della Polizia di Stato, i cui lavori si trascinarono per diversi anni, anche perché la prima ditta incaricata si era bloccata nell’iter di realizzazione.

I fratelli Scarafoni sono dunque titolari della ditta che aveva completato la costruzione del commissariato jesolano dopo lunghe traversie, l’iniziale abbandono del cantiere da parte della prima ditta e finalmente, nel 2014, la ripresa dei lavori grazie alle sollecitazioni giunte dal Comune, la allora Provincia e la Regione. Sarebbero infatti emersi a Giulianova decine di episodi di corruzione, tentata concussione, tentata induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso d’ufficio, falsità in atti pubblici in materia edilizia e urbanistica commessi dalla funzionaria del comune di Giulianova in concorso con altri indagati.

A Jesolo la notizia degli arresti di Giulianova ha scosso il personale del commissariato e anche i sindacati di polizia sempre molto attenti. Nel 2014 era stato firmato nella sede del Centro Servizi di Mestre dal segretario generale della Provincia di Venezia Stefano Nen, con il dirigente provinciale competente Andrea Menin e il titolare dell’impresa Scarafoni di Giulianova, il contratto per la realizzazione dei lavori di costruzione della nuova sede del commissariato di polizia, per l’importo complessivo di quattro milioni e 300 mila euro con termine lavori a fine 2015 e grande inaugurazione con il ministro dell’Interno e tutte le autorità.

Ma il commissariato, solo pochi mesi più tardi, ha iniziato letteralmente a fare acqua da tutte le parti alla prima pioggia, evidenziando molti difetti subito segnalati dai sindacati attraverso denunce pubbliche e agli organi competenti. E oggi si scopre degli arresti e le indagini che, seppure in circostanze e luoghi diversi, hanno coinvolto anche i fratelli Scarafoni.

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