Commercio sul web al palo serve una vetrina virtuale
MIRANO. Le vendite on-line ancora non decollano ma oggi serve avere una vetrina virtuale per promuovere il proprio negozio.
Di certo, acquistare sul posto è ancora il metodo preferito dalla maggioranza delle persone. È quanto emerso dal convegno promosso da Confcommercio del Miranese dal titolo “L’azienda cambia! Personal-shopper o e-commerce: modi per vivere il cambiamento o semplicemente mode?”. Tanta gente in sala, a dimostrazione che il tema è sentito e gli addetti ai lavori cercano di battere la crisi anche mettendosi al passo con i tempi e non perdere altro terreno. Durante le ultime “Notti nel Miranese” di giugno e luglio su e giù per il comprensorio, l’associazione di categoria aveva intervistato un campione di visitatori, scoprendo come nessuno faccia acquisti solo in internet.
Nel Miranese, insomma, il negozio e soprattutto il rapporto di fiducia con i commercianti del paese sono ancora una priorità. Dati numeri raccolti, il 47 per cento degli intervistati sostiene di non fare proprio la spesa attraverso la rete, mentre il 34 per cento effettua acquisti dall’1 al 10 per cento sul totale dell’acquistato. L’8 per cento sostiene di fare compere per un monte che va dall’11 al 30 per cento sul totale. In pratica aumentando la quantità di spesa diminuisce sempre più chi acquista on-line. Diverso, invece, il discorso per chi proprio in rete promuove il negozio e i suoi prodotti; una scelta essenziale per mantenersi in concorrenza non solo con i centri commerciali e la grande distribuzione ma anche verso i grossi siti di vendita online. «Per affrontarli», spiega il presidente di Confcommercio del Miranese Ennio Gallo, «serve rendersi visibili in rete e farlo nel modo giusto. Non è necessario vendere attraverso internet, ma promuoversi sì. Solo affiancando la vetrina online alla vendita al dettaglio si può offrire al cliente un’immagine vincente». Dunque in futuro serviranno attività con un sito e un profilo social, dove promuovere prodotti, svendite, occasioni, iniziative. «Gli studi dimostrano che per ogni un per cento di traffico online», spiega il relatore dell’incontro Giovanni Cappellotto, «si realizza uno 0,25 per cento di maggiori incassi tradizionali. Viviamo in un’epoca dove la rete è fondamentale per gli acquisti, anche se non usata direttamente per la spesa in sé. Pensiamo ai clienti che sempre più spesso oggi entrano in un negozio e attraverso il cellulare leggono i codici e confrontano i prezzi».
Alessandro Ragazzo
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