Commercio, nei negozi continua il turnover
Negozi chiusi, continua il turnover in centro. Ogni mese si vedono vetrine chiuse e altre che riaprono. I negozi in affitto abbondano ancora, ma ci sono segnali positivi rilevati anche dagli operatori del settore immobiliare con un risveglio della domanda per tornare ad aprire attività in città.
La Confcommercio lancia un appello: «Affitti più bassi possono dare la spinta necessaria alla ripresa». Molti negozi di corso Trentin, via Ancillotto, XIII Martiri e Vizzotto, ovvero le arterie centrali, sono ancora chiusi in attesa di nuovi investitori decisi a scommettere contro lo strapotere di outlet e centri commerciali, ma d’altro canto è iniziato turnover di negozianti che almeno ci provano e credono nel centro cittadino. E questo è il segnale di una ripresa seppure lenta.
Resta il fatto che a San Donà, con la chiusura di molti uffici, vengono a mancare in media tremila persone al giorno rispetto a qualche lustro fa. In aggiunta, ci sono sempre meno persone che si rivolgono direttamente alla banca per le operazioni e si arrangiano al computer, oppure acquistano in rete attraverso i maggiori portali commerciali. Tutto contribuisce alla diminuzione di persone che vengono la mattina a calcare strade e piazze. «San Donà, come il resto dell’Italia», analizza il presidente della Confcommercio mandamentale, Angelo Faloppa, «offre ancora molte opportunità al commercio e al piccolo negozio. Io credo che calmierare gli affitti sia un buon punto di partenza, perché offre la possibilità a chi investe di far il suo tentativo con maggiore serenità e garantire il pagamento del canone pattuito. Poi è importante la varietà di offerta merceologica, individuando i prodotti giusti che possano attirare i consumatori, senza doppioni e cercando i prodotti che oggi sono più richiesti sul mercato sempre difficile con la concorrenza e la rete che imperversa». Non solo supermercati o bar. Hanno aperto anche negozi di abbigliamento e oggettistica. Il bacino potenziale di San Donà è di almeno 60 mila residenti, con i paesi limitrofi, e anche i grandi eventi hanno dato impulso alle presenze in centro. Per questo i commercianti, oltre all’illuminazione e la sistemazione dei marciapiedi, chiedono più appuntamenti di richiamo.
«Il turn over è notevole», conferma l’immobiliarista Andrea Dus, «è vero che ci sono decine di vetrine con la scritta “affittasi”, ma anche tante richieste in continuo arrivo, per negozi, bar, ristoranti, street food. È il momento di credere nel centro per superare la lunga crisi che ha caratterizzato questo mercato». (g.ca.)
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