Commercianti contro gli abusivi in Riva degli Schiavoni

Via libera della giunta al regolamento anti-borsoni: nuovo provvedimento dopo la bocciatura delle ordinanze
La protesta dei pittori di strada e venditori di souvenir
La protesta dei pittori di strada e venditori di souvenir
VENEZIA. Scoppia la rivolta contro i commercianti abusivi. Per tutto il pomeriggio di ieri i pittori di piazza e i venditori di souvenir su Riva degli Schiavoni hanno occupato con bancarelle e carretti vuoti il passaggio sulla riva. In tutto una decina di carretti posizionati davanti alle Prigioni e fino al ponte del Danieli. Una protesta contro il mercato nero di borse e cinte degli gli extracomunitari.


Intanto per contrastare il commercio abusivo la giunta ieri ha approvato la proposta del sindaco Giorgio Orsoni e del direttore generale Marco Agostini di riformare e integrare il regolamento di Polizia urbana. Dopo la bocciatura della Corte costituzionale delle ordinanze sui «borsoni» occorreva pensare a nuove norme per la tutela della sicurezza pubblica che fossero anche inattaccabili dal punto di vista giuridico. Non più ordinanze dunque ma il regolamento che rientra nell'autonomia decisionale degli enti locali. E dovrà prevedere divieti di comportamenti che possano provocare «situazioni di disagio o di pericolo».


Dunque l'obiettivo sono le occupazioni abusive di suolo pubblico e il commercio abusivo, ma anche la lotta al degrado e alla prostituzone, l'alcolismo e l'accattonaggio. Un pacchetto di proposte che ora dovrà andare all'approvazione del Consiglio comunale.


La protesta di ieri dei pittori di piazza e dei venditori di souvenir, esasperati dall'invasione di vu'cumprà. Perlopiù si tratta di giovani africani e pakistani che dalle 12 del mattino fino alla sera si stazionano abusivamente sulla riva. Ieri tra le 16 e le 18, c'erano in riva più di quaranta venditori abusivi. Ma il sabato e la domenica il loro numero si raddoppia. «Assistiamo ogni giorno alla stessa scena - dicono i commercianti - i neri appena avvistano da un ponte all'altro una pattuglia di carabinieri nei dintorni si mettono in fuga, spesso travolgendo nella corsa passanti e turisti, ma un minuto dopo sono di nuovo lì». Ma questa volta è stata un protesta nata anche dall'esasperazione dei giorni scorsi, quando i commercianti sono stati minacciati e aggrediti verbalmente «dal solito gruppetto di neri».


«Questa sta diventando la loro zona, l'area riservata al commercio abusivo. E adesso si aggiunge anche la paura e il fatto che non possiamo lavorare tranquillamente». «Ma ormai li conosciamo tutti di faccia, con uno di loro ieri ho anche preso l'autobus da Mestre», osserva Franco De Rossi. Non è la prima iniziativa organizzata dai commercianti. Ma questa volta, l'intento è stato duplice. Il problema non è solo quello di segnalare che la situazione col tempo sta peggiorando, «perché se tre anni fa erano in dieci, ora sono in quaranta e finché nessuno interverrà il loro numero aumenterà di sicuro», ha aggiunto De Rossi, ma soprattutto far capire alle autorità cittadine che è necessario il loro intervento. «Qui ci vuole una volontà politica», osservano i commercianti, «e questa situazione non può essere lasciata solo nelle mani di tre carabiniere di pattuglia».

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