«Comitatone, due milioni per rilanciare il turismo»
Mira. Le richieste del sindaco Dori per avere i fondi della legge speciale «I soldi per la sicurezza dell’area lagunare e quella del sistema fognario»
DEPOLO DOGALETTO: TROVATI I RESTI DELLA CHIESA DI S.ILARIO RISALENTE ALL'800 DOPO CRISTO 31/10/2007 © LIGHTIMAGE
MIRA. «I soldi che abbiamo chiesto per avere nel nostro Comune i fondi della legge speciale per la Salvaguardia di Venezia, se arrivassero sarebbero impiegati per mettere in sicurezza l’area lagunare di Mira e rilanciare il turismo nell’area di Sant’Ilario. Per Mira sono necessari 2 milioni». A esplicitare questa richiesta dopo che nei giorni scorsi il tema era stato posto all’attenzione in sede di Comitatone è il sindaco di Mira Marco Dori. Dori spiega come questi soldi servirebbero per sistemare il sistema fognario di Mira e rilanciare il sito archeologico di Sant’Ilario. «Nei giorni scorsi ho posto il problema dell’assenza di fondi per Mira in sede di Comitatone», spiega Dori, «anche al segretario del Pd Matteo Renzi, in visita a Venezia. Ma il tema lo avevo sollevato già a Roma strappando al ministro Delrio l’impegno a modificare la norma per la ripartizione dei fondi stanziati con la Legge Speciale. La scelta di far transitare le navi da crociera per il canale Malamocco-Marghera legittima ancor di più questa nostra richiesta. Ho poi fatto mettere agli atti e protocollato un documento in cui chiediamo con forza un impegno concreto per la salvaguardia e lo sviluppo del nostro territorio, a maggior ragione, per il futuro transito delle navi da crociera nel nostro territorio. Si dovranno infatti attuare interventi a protezione e valorizzazione delle casse di colmata, ma anche a favore della rete fognaria e per il mantenimento e recupero di alcuni canali, fino al finanziamento delle opere di viabilità da tempo previste per connettere Fusina con le cassa di colmata, opere di competenza regionale, ma che potrebbero dare nuova vita a tutta l’area della gronda lagunare». Il sindaco di Mira dice sì alle grandi navi anche nel territorio lagunare mirese, ma a patto siano preservati i posti di lavoro e ci sia la tutela ambientale. «Chiederemo garanzie», continua Dori, sulla zona di approdo e la sua compatibilità con le attuali attività industriali e portuali, la salvaguardia ambientale e la sicurezza di lavoratori e passeggeri».
Poi punta sui soldi che spetterebbero a Mira per il rilancio dell’area della gronda lagunare dal punto di vista turistico. «Questi soldi, oltre a servire a mettere in sicurezza le arginature», conclude Dori. «sarebbero utili a promuovere un importante sito archeologico come quello esistente a Dogaletto dell’abbazia di Sant’Ilario risalente al IX secolo con percorsi ciclabili e cartellonistica ad hoc».
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