Comitato No Grandi Navi: «Basta svendere la Laguna di Venezia»

Manifestazione a Roma davanti al minstero delle Infrastrutture: «Se si continua con la logica dello scavo dei canali presenteremo diffida all’Unione europea»

ROMA. Un grande serpentone colorato per difendere i beni comuni dall’assalto della speculazione o di interventi che potrebbero risultare talmente invasivi da essere permanenti. È il corteo dei comitati veneti per i beni comuni che vede alla testa il Comitato No Grandi Navi di Venezia, che chiede di fermare il passaggio delle “grandi navi” superiori alle 40 mila tonnellate in bacino San Marco, tutelando inoltre la laguna da nuovi pesanti scavi di canali per fare passare questi “bestioni” di stazza oceanica.

Prima della manifestazione in piazza della Repubblica, gli aderenti al Comitato veneziano si sono diretti a Porta Pia davanti alla sede del Ministero delle Infrastrutture, che dovrà valutare con il governo le prossime mosse per allontanare i bastimenti di grande tonnellaggio dal bacino San Marco.

Proprio davanti al ministero uno dei portavoce del Comitato No Grandi Navi, Armando Danella, ha spiegato che: «La laguna di Venezia è un bene comune che viene svenduto e se non si uscirà dalla logica del continuo scavo di canali, il Comitato presenterà una diffida all’Unione europea per la violazione delle norme comunitarie sulle acque».

«Una diffida», ha sottolineato Danella, «che avrà serie conseguenze». Il Comitato ha chiesto al ministro Maurizio Lupi di valutare anche i progetti che prevedono la stazione marittima alle bocche di porto del Lido.

Accanto a quello veneziano a Roma stanno sfilando anche i comitati veneti per l’Acqua Bene Comune, quello No Autostrada Orte - Mestre e il comitato Pzione Zero.

Prima dell’arrivo degli attivisti a Roma i pullman sono stati fermati e perquisiti. La manifestazione sta sfilando senza alcun incidente.

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