Comitati e sindaci sabato sulla strada contro la Orte-Mestre
MIRA. «La realizzazione della Orte Mestre è una assurdità. È un’opera che finanziariamente non si sostiene con i volumi di traffico previsti. Nel 2020 sono previsti 30 mila veicoli, nel 2033 ne sono previsti 45 mila. Una cifra ridicola di fronte a tutti gli altri volumi di traffico autostradale in Italia». L’hanno ribadito ieri Mattia Donadel, Rebecca Rovoletto e Lisa Causin per il comitato “Opzione Zero” che darà vita a due giorni di mobilitazione diffusa sabato e domenica prossimi contro la grande opera. Con loro ci saranno Legambiente Riviera, Cia, Emergency, Libera, Mira 2030, Comitato No Grandi Navi, Comitato Lasciateci Respirare Padova, Associazione per la Decrescita, Sel, Movimento 5 Stelle il Ponte del Dolo e Mira Fuori del Comune. Sulla strada a protestare ci saranno anche tanti sindaci del territorio. Iniziative analoghe sono previste a Cavarzere, Adria e Piove di Sacco e poi a Cesena, Ravenna, Perugia, Orte.
«La Orte-Mestre non è pericolosa solo dal punto di vista ambientale» spiega Donadel «ma è anche un’opera che non sta in piedi da nessun punto di vista, tantomeno da quello economico–finanziario, come emerge dai dati. Per far quadrare i conti e ottenere il via libera dal Cipe, il ministro Lupi si è dovuto inventare stratagemmi di ogni genere: dalle defiscalizzazioni per 1,8 miliardi, al project financing, dai project bond alle ultra-semplificazioni amministrative. La stessa Corte dei Conti solo due mesi fa aveva bloccato l’iter di approvazione del progetto riscontrando la non applicabilità delle defiscalizzazioni per le opere dichiarate di pubblica utilità prima del 2013, come nel caso della Orte-Mestre. Ma con il decreto “Sblocca Italia” il Governo Renzi ha cancellato l’ostacolo opposto dalla Corte. Sarà possibile per Anas indire il bando per la progettazione definitiva e la concessione dell'opera. Non figura invece nemmeno un centesimo per la messa in sicurezza della Romea attuale né della E-45».
Duro contro quest’opera anche Paolo Quaggio, presidente provinciale della Cia. «Abbiamo spedito una lettera al premier Renzi spiegando che questa nuova autostrada distruggerà il territorio» fa sapere.
Il programma. Sabato ritrovo 9.30 sulla Romea a Mira al parcheggio del supermercato Lando, da qui trasferimento in bicicletta fino all’incrocio di Giare, uno dei punti più pericolosi della statale, dove si svolgerà un presidio di protesta e sensibilizzazione rallentando il traffico. Nel pomeriggio allo Squero di Dolo gazebo di vari comitati e associazioni, interventi, collegamenti con gli altri presidi e infine concerto del gruppo Osteria dei Pensieri alle 18.30.
Alessandro Abbadir
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