Come spiegare una tragedia? Il momento più difficile di un poliziotto

MESTRE. «Non riuscivo a suonare quel campanello. Come dirlo? Come spiegare quella donna che suo figlio non sarebbe più tornato a casa?». Parole che per migliaia di volte i poliziotti si sono detti tra loro. Come dire di essere stati i testimoni degli ultimi momenti di una persona ai suoi cari? Come riuscire ad affrontare un dolore così grande senza essere in grado di dare un aiuto a quell’essere umano che soffre di fronte a te? La polizia di Stato ora prova ad aiutare i propri agenti a essere di supporto anche nel momento più difficile.
Il progetto si chiama “Chirone” ed è stato realizzato con il supporto della Facoltà di medicina e psicologia della Sapienza Università di Roma.
Il manuale stabilisce delle linee guida per aiutare i poliziotti e le vittime ad affrontare emotivamente la tragica notizia della morte improvvisa di un familiare per incidente o per suicidio.
Capita che, inevitabilmente, certi eventi influenzino la vita professionale e privata dell'operatore di polizia che, spesso, è esposto al dolore delle vittime.
Un carico di emozioni e di fatica psicologica che non può essere sottovalutato e al quale è necessario prestare attenzione ed ascolto.
È indispensabile che il poliziotto sia formato per avere un giusto approccio con la vittima; questo consentirà una comunicazione più umana tra operatore di polizia e parenti della vittima e fornirà a tutti un sostegno psicologico nella gestione di situazioni così drammatiche.
Chirone che dà il nome al Progetto, individua un nuovo ruolo del poliziotto della Stradale e della Ferroviaria; un ruolo di vicinanza alle persone coinvolte nelle tragedie, spesso invisibili e presto dimenticate.
Chirone non a caso è stato scelto per il progetto in quanto nella mitologia greca, è il centauro più saggio e compassionevole, medico ed educatore, sempre pronto a soccorrere il prossimo anche a rischio della propria vita.
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