Come si vota: le scelte possibili di chi va alle urne
VENEZIA. «Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico». Lo prevede l’articolo 48 della Costituzione. E allora, se avete deciso di andare a votare per l’elezione del Consiglio regionale oppure per i Consigli comunali, eccovi qualche suggerimento utile. Ricordatevi che si vota solo domenica 31 maggio dalle 7 alle 23.
La tessera. Possono essere ammessi a votare soltanto gli elettori che esibiscano la tessera elettorale personale, insieme a un documento d’identificazione valido. Se avete esaurito gli spazi, dovete procurarvi una tessera nuova. Niente cellulari in cabina. Per garantire la segretezza e la libertà del voto è vietato introdurre, all’interno delle cabine elettorali, «telefoni cellulari o altre apparecchiature in rado di fotografare o registrare immagini». L’eventuale contravvenzione al divieto è punibile con la sanzione dell’arresto da tre a sei mesi e dell’ammenda da 300 a 1.000 euro.
Le opzioni di voto per la Regione. Ecco le diverse possibilità di voto sulla scheda di colore verde. Va precisato che quando si sceglie di votare una lista (ipotesi B, C e D), si può anche esprimere una preferenza per un candidato di quella lista, scrivendo il cognome, oppure Ipotesi A (voto solo per il candidato presidente). Si può scegliere di votare soltanto per il candidato presidente, tracciando una croce sul nome e/o sul contrassegno a fianco del nome. In questo caso il voto si considera espresso anche a favore della coalizione collegata (che è formata da tutte le liste che appoggiano quel candidato presidente). Ipotesi B. Si può votare per un candidato presidente, tracciando una croce sul nome e/o sul contrassegno di questo candidato, e per una delle liste provinciali ad esso collegate, tracciando una croce sul simbolo di una di queste liste. Ipotesi C. Si può votare soltanto a favore di una lista provinciale, tracciando una croce sul relativo contrassegno. In questo caso il voto s’intende espresso anche a favore del candidato presidente della giunta ad essa collegato. Ipotesi D (voto disgiunto). Si può votare per un candidato presidente, tracciando un segno sul nome e/o sul contrassegno di questo candidato, e per una delle liste non provinciali ad esso non collegate, tracciando una croce sul simbolo di una di queste liste. Lo scrutinio.
Lo scrutinio delle Regionali inizia domenica sera, dopo la chiusura delle operazioni di votazione e il computo del numero. Per le Comunali lo spoglio inizia lunedì alle 14.
L’assegnazione dei seggi in Consiglio regionale. Il sistema elettorale del Veneto è regolato dalle legge regionale 5/2012. L’assemblea è composta da 50 consiglieri più il presidente proclamato eletto. In ciascuna delle province di Padova, Venezia, Verona, Vicenza e Treviso vengono eletti nove consiglieri; in quelle di Rovigo e Belluno vengono eletti 2 consiglieri. La legge elettorale prevede una soglia di sbarramento al 5% per tutte le coalizioni, a meno che non via sia all’interno un gruppo di liste che ha superato il 3%. È previsto un premio di maggioranza del 60% dei seggi se la coalizione vincente raggiunge almeno il 50% dei voti; del 57,5% dei seggi se raggiunge un numero di voti compreso fra il 50% e il 40%; del 55% dei seggi se la coalizione vincente raggiunge un numero di voti inferiore al 40%.
Il voto nei Comuni. Si vota a Venezia, Cavallino-Treporti, Dolo, Portogruaro e Torre di Mosto. Nelle realtà fino a 5.000 abitanti (Torre di Mosto), l’elettore può esprimere un voto per un candidato sindaco; può inoltre esprimere un voto di preferenza per un candidato consigliere comunale compreso nella lista del candidato sindaco prescelto. Nei Comuni con popolazione compresa fra 5.000 e 15.000 abitanti (Cavallino-Treporti, Dolo) l’elettore può scegliere un candidato sindaco e assegnare fino a due voti di preferenza a candidati compresi nella lista del candidato sindaco prescelti. Se ne assegnano due, devono essere di genere diverso. Infine, nei Comuni con più di 15 mila abitanti (Venezia e Portogruaro), si può votare per un candidato sindaco; oppure per una lista (e il voto va pure al candidato sindaco); oppure per un candidato sindaco e una lista collegata; oppure per un candidato sindaco e una lista non collegata (voto disgiunto). Chi esprime due preferenze, deve scegliere due candidati di genere diverso. In questi ultimi Comuni, nel caso di mancato raggiungimento della maggioranza assoluta di un candidati, si andrà il 15 giugno al ballottaggio tra i due candidati che avranno ottenuto il maggior numero di voti.
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