Colpo in faccia, giovane karateka in coma

La diciassettenne danese si è sentita male sotto gli occhi del padre ed è stata trasferita d’urgenza all’ospedale di Mestre
Di Rosario Padovano
BASCHIERI MESTRE: OSPEDALE DELL'ANGELO, PRESENTAZIONE DEL NUOVO PRONTO SOCCORSO. ..11/06/08 LIGHT IMAGE
BASCHIERI MESTRE: OSPEDALE DELL'ANGELO, PRESENTAZIONE DEL NUOVO PRONTO SOCCORSO. ..11/06/08 LIGHT IMAGE

CAORLE. Dramma alla Venice Cup, trofeo internazionale di karate ospitato al Palazzo del Mare, Valter Vicentini di via Olimpia a Caorle. Un’atleta danese di appena 17 anni, M.T.W.L., è ricoverata in coma farmacologico dopo aver rimediato un trauma facciale e un trauma cranico. Probabilmente si è trattato di un colpo subito in gara a cui ha fatto seguito una caduta a terra. Queste le notizie che arrivano dall’ospedale dell’Angelo di Mestre, dove la giovane sta combattendo tra la vita e la morte.

La presidenza del torneo aveva inizialmente sottolineato che la ragazza era stata colta da un malore, precisamente da un aneurisma; salvo poi correggere il tiro nel pomeriggio di ieri (“non sappiamo quali sono le cause”). Fatto sta che la giovanissima atleta è stata male un quarto d’ora dopo aver partecipato alla finale della categoria juniores +59 chilogrammi, poco dopo le 19 di sabato. Il dramma si è consumato di fronte al papà, che di mestiere è medico e ha assistito ai soccorsi.

Le gare, nonostante il grave incidente, sono proseguite per tutta la giornata di ieri, ma il clima non era certo di entusiasmo. Il colpo d'occhio in questi giorni era stato eccezionale al palasport più importante di Caorle. Le decine e decine di atleti, provenienti da tutta Europa, hanno trovato posto nelle strutture ricettive della località che hanno deciso di mantenere le porte e le stanze aperte nonostante sia finita da un po’ la stagione turistica.

Sabato sera niente faceva supporre un dramma simile. M.T.W.L. ha disputato la sua gara, perdendo la finale 3- 0 da una connazionale e giungendo seconda, si è quindi accomodata, come si fa normalmente alla fine di una prestazione. È qui che si è accasciata, chiedendo aiuto. Immediatamente è scattata la macchina dei soccorsi. Sul posto, oltre al personale già presente, sono subito intervenuti gli operatori sanitari del Suem 118 di Caorle, il cui pronto soccorso è aperto anche nei mesi invernali. La ragazza è stata subito collocata sulla lettiga e poi trasferita in ambulanza. Con il passare dei minuti, durante il tragitto, il medico di rianimazione ha notato che le condizioni della giovanissima atleta stavano progressivamente peggiorando e ha preso la decisione di far dirigere l’ambulanza a velocità sostenuta all’ospedale dell’Angelo di Mestre, il cui personale era già stato informato di quello che stava accadendo. M.T.W.L. era in coma. Nella notte è stata sottoposta alle analisi del caso e sottoposta a intervento chirurgico.

C’è poca voglia di parlare a Caorle, dopo questa faccenda. Alla Venice Cup tutti i pensieri erano infatti rivolti alla giovane atleta e alla sua famiglia. «È successo tutto all’improvviso, la ragazza aveva appena finito di gareggiare», ricorda costernato il presidente del comitato organizzatore della Venice Cup, Vladi Valdiero, «era trascorso si e no appena un quarto d’ora. Si è sentita male, di fronte al padre, che assisteva dalla tribuna. Anche lui si è precipitato in pedana e ha assistito ai soccorsi. Ho ricevuto un messaggio che parlava di malore, di un aneurisma. Non ricordo chi me l’ha mandato. Ma a dire il vero», ha poi riferito, «non so dire cosa sia accaduto realmente. Non sappiamo qual è la causa del male. Posso comunque affermare con certezza, questo sì, che dai filmati degli incontri, che abbiamo rivisto con grande attenzione, non sono emersi colpi proibiti».

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